MILAZZO. Un punto, un gesto, un’eco di colore: da questi elementi primari nasce l’universo pittorico di Giovanni Pione, protagonista della mostra “METACROMIE”, che aprirà i battenti il 24 aprile alle 18,00 a Palazzo D’Amico, a Milazzo (chiusura il 30). Curata dal docente Massimo Di Bella, si tratta di una rassegna che è al tempo stesso viaggio interiore e riflessione sull’essenza umana.
Attraverso opere che si dispiegano come tappe di un percorso iniziatico, Pione esplora il tema dell’identità, dell’energia vitale, della connessione.

Il giardino acrilico su tela 50×70 (2025)
Le sue tele sono mosaici emotivi, dove il colore si fa materia viva e la forma diventa simbolo. Ogni punto è un individuo, ogni pennellata un tentativo di ricomporre un ordine invisibile.
Dalle prime opere simboliste come Capacitazione del (2014), fino ai lavori più recenti come Resilienza e I guardoni del (2021), l’artista evolve verso un linguaggio universale e vibrante. Sperimenta supporti inusuali – vetro, legno, materiali combusti – e tecniche innovative, senza mai rinunciare all’equilibrio tra forza espressiva e rigore compositivo.
Dal particolare all’universale, la mostra sarà un viaggio in cui l’essenza dell’uomo si spoglia di ogni valore formale e strutturale, riducendosi a un semplice punto, un frammento primigenio, “come un tocco di pennello”, per poi evolversi in una forma fluida, un segno vibrante, un’eco del gesto pittorico. Da simbolo a emblema, da traccia a manifestazione di un’umanità che si costruisce nella relazione. È da questa premessa che nasce e si sviluppa l’intera opera di Pione.
Al centro della ricerca dell’artista c’è sempre l’uomo, raffigurato nella sua essenza primordiale e indivisibile: “il punto”. Non un solo punto, ma molteplici punti, ognuno con la propria identità, eppure intimamente connessi, come atomi di un cosmo pittorico in continua espansione.
“Siamo tutti frammenti in cerca di un senso che ci sfugge.” (Fernando Pessoa), in questa citazione vi è tutta la dialettica in cui si innesta il simbolismo di Pione: riassemblare il molteplice nell’Uno, ricomporre l’immagine come un mosaico di visioni ed emozioni. Il gesto pittorico diventa una minuziosa e paziente tessitura del reale, una “trama d’incanto”, come direbbe Franco Battiato, in cui le tessere cromatiche rivelano un’armonia nascosta, svelando una tavolozza di impressioni emotive che riflettono lo stato d’animo di un momento affrontato con spirito lieto, sognate e appagato.
Nel suo percorso artistico, Pione ha mantenuto vivo il cromatismo dell’acrilico, spingendo la sperimentazione oltre la tela, verso nuovi supporti come vetro, legno, materiali combusti, utilizzando strumenti come il pirografo e gli elettroutensili.
I suoi colori raccontano la diversità del mondo, componendo un arcobaleno di “vite” che si intrecciano in un simbolismo fatto non solo di idee, ma di forme in continua trasformazione. Un incessante work in progress, un dialogo perpetuo tra le pennellate d’acrilico e i “colori dell’anima”.
La mostra sarà visitabile gratuitamente dalle 09:00 alle 14:00 e dalle 16:00 alle 20:00 (venerdì 25 sarà chiusa)

Colibrì, acrilico su tela 50×50 (2019)