MESSINA. “Le scriventi organizzazioni sindacali prendono atto gli ordini di servizio con cui codesta società ha inteso procedere alla spostamento in via unilaterale di un cospicuo quantitativo di personale destinandolo ad altra mansione: con la presente stigmatizzano tale condotta aziendale, giudicandola fortemente lesiva delle corrette relazioni industriali ed anche mortificante per la stessa dignità dei dipendenti, che con criteri non ben comprensibili non preventivamente condivisi, vengono destinati ad altro servizio senza nessun confronto tra le parti”.

Con queste righe, Cgil e Uil, dirette al consiglio d’amministrazione di messinaServizi bene Comune, ma anche al sindaco Cateno De Luca e all’assessore Dafne Musolino, annunciano l’attivazione “delle procedure di raffreddamento per la prima fase di sciopero del personale secondo quanto previsto dalla normativa vigente”, scrivono i segretari di comparto delle due sigle Francesco Fucile e Michele Barresi. Cosa è successo?

E’ successo che, con una nota, il presidente di MessinaServizi, Pippo Lombardo (incaricato dall’assemblea dei soci, quindi dal Comune, di svolgere anche le funzioni di direttore generale), ha disposto che a partire dal 23 aprile “e fino a nuovo ordine scritto, viste le esigenze di servizio”, due lavoratori siano trasferiti alla pulizia dei mercati, nell’orario che va dalle 13.50 alle 20.10, e che altri tredici siano destinati alla raccolta differenziata.

“Riscontriamo una procedura che si ritiene non giustificabile del metodo e nel merito, senza che codesta società abbia ritenuto necessario convocare le parti – rincarano la dose Barresi e Fucile – Quanto esposto appare un preoccupante segnale per il prosieguo del percorso di confronto tra le parti, e temiamo che possa compromettere l’obiettivo, auspichiamo comune, di operare per il raggiungimento degli obiettivi di legge”, concludono i due sindacalisti

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