MESSINA. La città di Messina avrà le sue Cer, le “comunità energetiche rinnovabili”: Impianti di produzione elettrica fotovoltaica su edifici comunali da dedicare all’autoconsumo energetico collettivo, che permette a un gruppo di soggetti di consumare, immagazzinare e cedere alla rete energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, conseguendo in tal modo economie sui propri costi di approvvigionamento. È il progetto di “comunità energetiche” che il comune di Messina ha intenzione di portare avanti, e che sta iniziando con la creazione di una short list di operatori e soggetti interessati all’iniziativa. Ad Aprile del 2021, a chiedere alla Giunta di impegnarsi per istituire nel Comune di Messina un Assessorato alla Transizione ecologica e la creazione delle comunità energetiche erano stati i consiglieri del M5s, che avevano presentato due mozioni.

Di cosa si tratta materialmente? La creazione di una “comunità energetica” consente di condividere l’energia elettrica prodotta dagli impianti a fonte rinnovabile presenti sul territorio, auto-consumando in situ l’energia generata accumulata, con notevoli risparmi in termini di costi per la fornitura di energia elettrica e per le altre voci di spesa di norma presenti in bolletta.

“L’acquisizione di candidature preliminari, su base volontaria, per la costituzione di nuovi soggetti giuridici (CER) cui parteciperà anche l’Ente nelle forme consentite e ritenute idonee dalla normativa e dalla emergente disciplina regolamentare dell’Authority di Mercato (ARERA)”,per costruire e gestire impianti di produzione elettrica fotovoltaica su edifici comunali da dedicare all’autoconsumo energetico collettivo. I membri delle CER sono persone fisiche, PMI o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, ma I soggetti diversi dai nuclei familiari possono candidarsi nel solo caso in cui le attività di produzione di energia da rinnovabili non costituiscono l’attività commerciale o professionale principale.

La CER deve produrre energia destinata al proprio consumo interno con impianti rinnovabili la cui potenza complessiva non superi i 200 kW e può condividere l’energia prodotta utilizzando la rete di distribuzione pubblica esistente.

Il progetto prevede di poter attuare una sperimentazione tramite sviluppo di progetti pilota da realizzare in aree urbane localizzate in cinque cespiti: la ex scuola C. Meo di via Gaetano Alessi, la scuola N. Ferraù di villaggio Aldisio, il Mazzini – Gallo di Via La Farina, angolo via Bixio, la scuola Gravitelli superiore di via Pietro Castelli; e la scuola Evemero da Messina Via Caratozzolo.

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