MESSINA. Anche Messina ha il suo primato. Quello siciliano per percentuale di territorio occupato dal verde urbano e da aree naturali protette, equivalente al 71,5% della superficie della città metropolitana, che si distanzia dal secondo posto (occupato da Palermo) per oltre 35 punti. Una vittoria che però nasconde diversi scheletri nell’armadio: la città dello Stretto si ritrova infatti (misteriosamente) in posizioni svantaggiate quasi in tutte le categorie analizzate occupando spesso anche gli ultimi posti.

A trasmettere i dati, un’indagine Istat, che fa riferimento alla densità di spazi urbani presenti in città tra il 2017 e il 2018 e che fa registrare il primo flop messinese sul livello comunale: il Comune di Messina è infatti quarto (posizionandosi a metà classifica tra i nove comuni capoluoghi di provincia) con solo l’1,53% di territorio occupato dal verde, contro il primo posto, occupato da Palermo, con il 4,84% di verde urbano.

Le singole categorie prese in analisi, poi, vedono Messina sul podio solo in tre casi: il primo, pochissimo lusinghiero, è il terzo posto per percentuale di verde incolto sul territorio comunale (3,1%). Molto meglio invece la seconda posizione per percentuale di orti urbani, equivalente allo 0,2% e la prima per spazio occupato dalla forestazione urbana (la gestione di alberi all’interno dell’ecosistema urbano): qui Messina ha avuto vita facile, essendo l’unico comune classificato, con il 61,9% di terreno occupato, insieme a Siracusa (16,7%).

Il settore della forestazione urbana però è stato da poco preso in considerazione dal vicesindaco di Messina, Carlotta Previti, che tra i nove progetti presentati nel recovery found ha incluso ForestaMe. Il programma prevede un investimento di 25milioni di euro.

Nei restanti 10 casi la città dello Stretto si posiziona sempre agli ultimi posti, partendo dalla presenza di verde attrezzato e di arredo urbano, categorie che vedono Messina posizionarsi ottava su nove comuni, rispettivamente con percentuali pari a 1,5% e 1,7%. Anche se l’ultimo dato risulterebbe in leggero aumento nell’ultimo periodo, grazie a iniziative civiche e progetti partecipati.

Anche per la presenza di grandi parchi urbani, la città metropolitana risulta in una posizione svantaggiata, con un’estensione pari solo al 5,4% del totale comunale (al quinto posto su sei comuni analizzati), contro il 13,1% di Agrigento, posizionata al primo posto.

Il comune peloritano risulta ultimo, invece, per quanto riguarda la presenza di aree sportive all’aperto, che a Messina coprono solo il 2% di tutto il territorio, contro il primato di Enna del 16,4%. Anche per lo spazio occupato dai giardini scolastici si colloca all’ultimo posto, con solo lo 0,1% del territorio messo a disposizione.

Le uniche posizioni intermedie in classifica per il comune di Messina, sono per il verde storico, che vede il comune posizionarsi quinto su otto con il 19,8% di territorio occupato e per la parte di territorio comunale ricoperto da cimiteri, corrispondente al 4,2%, che vede Messina posizionarsi quarta su otto comuni.

Infine, in due categorie Messina non è classificata, si tratta della sezione orti botanici e aree boschive, dove non risultano dati, nonostante la città abbia degli spazi dedicati a riguardo (come l’Orto Botanico in via Pietro Castelli).

 

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In totale la città che sfrutta meglio il verde, in Sicilia, sembra essere Palermo, al primo posto delle sezioni giardini scolastici con il 9,2% di territorio occupato, orti botanici 1,4%, orti urbani con lo 0,4% (in classifica a seguire solo Messina e Catania con lo 0,2%) e nella sezione “altro” (6,2%) comprendente le aree verdi adibite a giardini zoologici e tutte le tipologie di verde urbano non rientranti negli altri settori.

 

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