MESSINA. Una lettera aperta al sindaco Cateno De Luca, pubblicata sul proprio profilo e inviata come messaggio privato alla pagina Facebook del primo cittadino. È quella scritta da Mimmo Midili, architetto messinese, al quale, alla richiesta di poter accedere al servizio di assistenza a domicilio per la spesa, si è sentito rispondere dall’operatore del numero comunale dedicato che poteva dare la carta di credito a un amico fidato per farsi comprare i beni di necessità.

Ecco il testo della lettera: “Egregio De Luca Sindaco di Messina, mi rivolgo a lei per informarla di un fatto che ritengo abbastanza increscioso: alle 00:30 del 18 marzo 2020 sono rientrato a Messina da Perugia, sono entrato in quarantena volontaria e, dopo essermi registrato su comunedimessina.it, restareinsalute.it e, dopo aver inviato una mail al Comune e all’Asp, ho chiamato il numero verde 800 458 787”. Ecco cosa viene risposto a Midili: “L’operatore (gentilissimo) con il quale ho parlato mi ha detto che non mi sarei dovuto muovere da casa per nessun motivo e che se avessi avuto necessità di farmaci o alimenti avrei dovuto rivolgermi al mio Comune di residenza o alla Protezione Civile di Messina, i quali avrebbero provveduto a recapitarmi il dovuto”.

Spiega Midili, contattato telefonicamente da Letteraemme: “Non sono un nativo digitale, ma la spesa online sono in grado di farla. Volevo, però, mettermi nei panni di chi si trova nella mia situazione ma non ha i miei stessi strumenti. Così, non mi sono fermato per vedere se tutto funzionava”.

Il 20 mattina, l’architetto chiama (dopo averlo cercato sul sito del Comune) il numero giusto: “Risultato? Mi è stato, cortesemente, riferito – scrive – che questo non è un servizio previsto dal nostro Comune e mi sono sentito proporre, in alternativa, di chiamare un amico fidato a cui avrei dovuto dare la mia carta di credito per farmi fare la spesa (cosa che ritengo infattibile viste le limitazioni alle uscite attualmente in atto)”. In serata, Midili decide di pubblicare la lettera su Facebook e di inviarla privatamente alla pagina del sindaco Cateno De Luca, su cui non riesce a condividerla.

Che cosa è successo dopo? “Premetto che, grazie a Dio, non ho la necessità di farmi portare la spesa, ma – spiega – mi sono messo nei panni di gente sola e incapace di prelevare a un bancomat: facendo patronato, ho una certa esperienza in merito. Ieri sera, prima ha commentato il mio post il consigliere comunale Salvatore Sorbello, consigliandomi di richiamare il numero già utilizzato, così da far dare i miei riferimenti all’assessore ai Servizi sociali, e di andare sul sito www.messinaadomicilio.it. Poi – continua – è intervenuto l’assessore alla Protezione civile, Massimo Minutoli, che ho sentito questa mattina”. La conclusione? “Minutoli è stato molto gentile e, nel frattempo, era venuto a conoscenza della mia situazione abitativa e familiare”. E riguardo alla spesa? “Beh, mi ha segnalato che, vicino a casa mia c’è ‘L’Essenziale’, che fa consegne a domicilio, permettendo anche il pagamento col Pos”.

Allo stato attuale, la consegna della spesa a domicilio viene fatta autonomamente dalle associazioni di volontariato, come la Comunità di Sant’Egidio, che hanno avuto tutte le autorizzazioni grazie all’assessore ai Servizi sociali, Alessandra Calafiore. Il servizio, però, riguarda solo le persone in difficoltà o a rischio”.

(Qui la lista di tutti gli esercizi che offrono il servizio a domicilio)

 

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