MESSINA. Centinaia di progetti, da quelli nati già vecchi a quelli fantascientifici, il tormentone del waterfront “più bello del mondo”, un cantiere che ci passerà accanto, la visita della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in un’occasione elettorale (l’ultima di una serie di inutili passerelle), un’inchiesta che coinvolge quasi tutta la precedente giunta di Renato Accorinti, indici puntati a profusione dopo la notizia, la promessa che non sarebbe successo mai più, invece è tutto come prima, tutto come sempre.

Maregrosso continua a bruciare, come la terra dei fuochi. Discariche abusive, carcasse  di auto, elettrodomestici, barche e di qualsiasi cosa che i messinesi buttano senza rimorsi e timidezze, spazzatura in fiamme. Lo scenario post-apocalittico di Maregrosso è sempre uguale, nonostante i governi cambino, nonostante le parole si sprechino.

Il video è stato ripreso da un utente Facebook, che lo ha accompagnato con queste parole: «300 metri da Via La farina. 700 metri da Viale S. Martino. Storia di tutti i giorni. Chi come me frequenta questo tratto di mare giornalmente, per cercare 5 minuti di “aria pulita” prima di iniziare la giornata lo sa. Abbiamo l’oro e ci sputiamo sopra. Agite».

Foto pubblicate su Facebook da Elio Conti Nibali.

 

 

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