MESSINA. Quanto costa la spazzatura a Messina? Molto. Molto più che nel resto d’Italia, ad eccezione di nove città. Quello dello Stretto è il decimo capoluogo (su 112) con la tassa per i rifiuti più alta d’Italia nel 2020, 422 euro di media. Lo rivela l’indagine di CittadinanzAttiva sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti urbani in tutti i capoluoghi di provincia.

Messina ha la stessa posizione del 2019, ma con una tariffa più alta dello scorso anno dello 0,6%: I messinesi, infatti, pagavano in media 419 euro a famiglia nel 2019, una cifra che era già cresciuta dell’1,3% rispetto al 2018. Da tre anni, quindi, la spazzatura a Messina costa sempre di più, nonostante un servizio decisamente carente: perchè è vero che è partita la raccolta differenziata in oltre metà della città (ma non ancora nella parte più densamente popolata, quella del centro), con lo sforzo organizzativo che comporta, lo spazzamento delle strade in gran parte della città si è diradato, spesso anche di molti mesi tra un intervento e l’altro.

C’è chi ha fatto peggio di Messina, comunque: in nove capoluoghi infatti si paga di più.

L’incredibilmente negativa performance della Sicilia, che piazza cinque città tra le dieci in cui la spazzatura costa più che nel resto d’Italia (e si fregia della città più costosa in assoluto, Catania),  non le vale l’ultimo posto nelle regioni solo perchè la Campania riesce a fare anche di peggio, con una media di 419 euro, e perchè l’isola vede una generale diminuzione dell’1,4% nella media delle tariffe. Questo perchè un incremento della Tari rispetto all’anno scorso l’ha avuto solo Messina, mentre Trapani ha registrato un calo di addirittura il 10,8%, e i restanti sette capoluoghi sono rimasti con le tariffe del 2019.

Altro primato negativo dell’isola è la più bassa percentuale di raccolta differenziata in Italia, appena il 29,5.

 

 

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