MESSINA. Si è celebrata ieri, giovedì 22 maggio, nel villaggio Sant’Annibale a Bordonaro, la Giornata della Legalità promossa dalla III Municipalità, in sinergia con l’Amministrazione comunale e la Parrocchia Madonna delle Lacrime. In rappresentanza del sindaco Federico Basile, impegnato fuori sede, ha preso parte all’iniziativa l’assessore al Decentramento Antonino Carreri. Presenti anche la viceprefetta di Messina Roberta Mancuso, il presidente della III Municipalità Alessandro Cacciotto con i consiglieri circoscrizionali Mario Barresi, Alessandro Geraci, Sebastian Romeo, Andrea Fria, Giuseppe Coglitore, Nunzio Signorino e Giovanni Venezia; il Comandante della Polizia Municipale Giovanni Giardina; il Vicecomandante della Stazione dei Carabinieri di Bordonaro, Maresciallo Riccardo Agresti. All’evento hanno partecipato le classi 4^ A della primaria “Pirandello” e 1^ D della secondaria “Manzoni-Dino e Clarenza”, accompagnate dai docenti Concetta Minuto, Loredana La Monia, Gianfranco Cambria e Angiolina Sanpietro. L’incontro è stato coordinato dall’avv. Silvana Paratore, esperta di politiche sociali, cha ha posto l’accento sull’importanza della trasmissione dei valori della legalità e della memoria civile alle nuove generazioni. L’assessore Carreri, portando i saluti del Sindaco, ha ribadito l’importanza di mantenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita nella lotta alla criminalità organizzata: “La cultura della legalità si costruisce con l’educazione e con l’esempio quotidiano”, ha affermato Carreri.

Il presidente della III Municipalità Alessandro Cacciotto ha sottolineato come questa seconda edizione dell’iniziativa punti a stimolare una riflessione profonda sul fenomeno mafioso, ponendo l’accento sulla necessità di un contrasto culturale e sulla trasmissione intergenerazionale dei valori della giustizia e della responsabilità. Nel suo intervento, la viceprefetta Mancuso ha ricordato il significato della Giornata della Legalità, che si celebra ogni 23 maggio per commemorare le vittime della mafia, in particolare la strage di Capaci. “Falcone e Borsellino – ha dichiarato – rappresentano un esempio altissimo di senso dello Stato, passione civile e spirito di sacrificio. Celebrare questa giornata è un’opportunità per educare i giovani alla responsabilità, alla giustizia e al rispetto verso la comunità”. “È fondamentale che i giovani, adulti di domani, comprendano quanto il rispetto delle regole e il senso civico siano alla base di una società più giusta” – ha  ricordato la Paratore – come oggi la mafia non si manifesti più soltanto con atti eclatanti, ma operi silenziosamente, infiltrandosi nella quotidianità. Anche i gesti apparentemente insignificanti  possono essere segnali da cogliere e denunciare: l’antimafia è prima di tutto un dovere di cittadinanza e di coscienza civile”.

Dopo la lettura di una nota storica sulla ricorrenza, è stata deposta una corona d’alloro sotto la targa toponomastica dedicata al magistrato Giovanni Falcone, benedetta in chiesa da Padre Giuseppe Di Stefano. “Capaci è una parola bellissima – ha affermato il parroco – non solo per il suo significato geografico, ma per ciò che evoca: capacità, ideali, passione per la giustizia. Essere qui è un atto d’amore verso chi siamo e chi vogliamo diventare”. Le dirigenti scolastiche prof.sse Grazia Patanè dell’Istituto Comprensivo “Albino Luciani” ed Ersilia Caputo del “Giovanni XXIII” sono intervenute sui progetti di educazione alla legalità portati avanti nelle scuole. L’evento si è concluso con la lettura, a cura dell’avvocato Paratore, della preghiera dedicata a Giovanni Falcone.

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