MESSINA. L’ex candidato a sindaco Maurizio Croce, consigliere comunale del centrodestra entrato in aula in virtù della norma del “miglior perdente” nella corsa a sindaco del 2022 vinta da Federico Basile, non si dimette, e continuerà a sedere (poco) in consiglio comunale.

Croce, soggetto attuatore per l’emergenza dissesto idrogeologico della Regione Siciliana, non ricopre un ruolo incompatibile con quello di consigliere comunale, ha spiegato Croce stesso, La questione era stata sollevata dal presidente del consiglio comunale Nello Pergolizzi, che sulla circostanza aveva chiesto parere alla segretaria generale Rossana Carrubba, la quale, a sua volta, si era dichiarata non in possesso dell’autorità della decisione, che ricade in capo alla’Anac, l’agenzia anticorruzione: alla quale lo stesso Croce si era rivolto per rompere gli indugi.

“Questa vicenda si è chiusa ieri”, ha dichiarato Croce, spiegando che il parere dell’Anac è riservato, ma che il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani (commissario per l’emergenza idrogeologica, quindi diretto “superiore” di Croce), trasmetterà a Pergolizzi un estratto della pronuncia dell’anticorruzione, che certifica la compatibilità di Croce nelle due funzioni archiviando il procedimento.

Croce correttamente non si sottrae all’evidente assenza ai lavori d’aula (Croce ha “chiuso”:mesi a zero presenze): “Nonostante la non presenza fisica in consiglio, vi è una presenza molto efficace per la città di Messina”, conclude

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