MESSINA. Lunedì 23 giugno, alle 18.00, al Monte di Pietà la presentazione di Sogni di zenzero. Una storia, tante ricette tra il Senegal e la Sicilia (Slow Food Editore, 2025) scritto dalla cuoca Mareme Cisse e dalla giornalista Lidia Tilotta. L’appuntamento è promosso da Slow Food Messina e Alleanza dei Cuochi Slow Food, in collaborazione con Mondadori Bookstore e l’Associazione culturale ARB.

Mareme Cisse, arrivata dal Senegal ad Agrigento nel 2004, ha intrapreso il suo percorso nella ristorazione grazie all’incontro con la Cooperativa Sociale Al Kharub, presieduta da Carmelo Roccaro, componente del consiglio direttivo di Slow Food Sicilia. «Il talento di Mareme – dice Roccaro – è veramente incredibile. Ha la capacità di mettere insieme tanti sapori e dare vita a dei piatti straordinari proprio perché diventano sintesi di saperi differenti».

«Mareme – aggiunge Adriana Sirone, cuoca dell’Alleanza Slow Food – ha una luce speciale: racconta la sua terra, le sue esperienze, le sue radici con una forza gentile che arriva dritta al cuore. È impossibile non sentirsi toccati dal suo modo di stare al mondo. Per me, che faccio parte dell’Alleanza dei Cuochi Slow Food, raccontare queste storie è un modo per costruire ponti: ogni piatto, ogni parola condivisa, ci ricorda che la diversità è una ricchezza da proteggere. E Mareme, con la sua voce e la sua cucina, questo lo fa in modo meraviglioso».

Dodici capitoli che intrecciano il racconto autobiografico di Mareme Cisse e le sue ricette, frutto di contaminazioni culturali tra Africa, Sicilia e Francia. Nel 2014, Mareme ha fondato il ristorante Ginger people & food, punto di riferimento per una cucina che parla di inclusione e identità. «In Sogni di zenzero – spiega Mareme Cisse – parlo del luogo da cui provengo, della mia vita, della mia famiglia e dei miei piatti. Io racconto e Lidia Tilotta, con la quale ci siamo conosciute più di sette anni fa, scrive».

Nel volume trovano spazio piatti come il cous cous, con cui Mareme ha vinto nel 2019 la World Couscous Championship in occasione del Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, e materie prime tutte siciliane, come i tenerumi. «Nel libro – continua la chef – ci sono i piatti che mi rappresentano come il cous cous o la pasta con i tenerumi che in Senegal non esistono, ma che dopo vent’anni anni in Sicilia sento miei e che cucino con la pasta e la ricotta salata».

Un libro in linea con la condotta Slow Food, di cui Mareme Cisse è socia: «Slow Food mi ha insegnato alcune cose che non sapevo: rispettare la natura e il suo tempo. Mangiare buono, pulito e sano». Dialogherà con le autrici Maria Andaloro, fondatrice di Posto Occupato.

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