MESSINA. Con la Festa dell’Orto in tavola tenutasi sabato scorso, si è ufficialmente conclusa la terza edizione di Mangia e Cambia, la festa della cultura agroalimentare siciliana organizzata da Slow Food Messina e Messina Food Policy, con il contributo dell’Assessorato regionale all’Agricoltura.
Le due giornate dedicate all’agroecologia al Monte di pietà sono trascorse tra laboratori, talk, cibo e convivialità, a partire da venerdì 8 novembre.
Ad aprire il tutto una mattinata dedicata all’educazione alimentare. 100 bambini sono stati infatti ospiti del progetto al Monte di pietà e sono stati condotti attraverso un “viaggio nella natura” in cui hanno potuto imparare a conoscere l’ecosistema e modi per proteggere il suolo e ottimizzare la produttività con l’agricoltura sintropica.
L’importanza di momenti educativi è stata poi sottolineata anche nel pomeriggio dall’Assessora Alessandra Calafiore che ha parlato di una “cultura alimentare che parta dalle scuole e poi si trasmette anche al di fuori.”
Il talk pomeridiano è stato condotto da Nadia Maesano di Slow Food Messina ed ha spaziato tra argomenti legati a cibo, cura del territorio e obiettivi sociali, con la presentazione del progetto “Orto Urbano Sociale“.
L’idea è infatti anche quella di creare occupazione. I contadini di Slow Food e i professori dell’Istituto agrario Cuppari si dedicheranno alla formazione di un gruppo di persone che si occuperà dei terreni a disposizione, lavorando la terra e producendo articoli di qualità. Un impegno testimoniato anche dalla presenza di Piero La Tona, preside dell’Istituto, che ha parlato con entusiasmo della collaborazione avviata.
Come sottolineato dalla stessa moderatrice, “prenderci cura del territorio non vuol dire solo prenderci cura della terra, ma anche delle persone.” L’obiettivo deve quindi essere anche quello di “dare possibilità a chi ne ha più bisogno formandolo e facendolo lavorare con noi.”
A tal proposito, è intervenuto anche Padre Alessandro Marzullo, parroco delle comunità Santa Maria Annunziata e San Giuseppe di Bisconte e Cataratti.
A seguire anche gli interventi di Francesco Sottile, docente di Arboricoltura all’Università di Palermo e membro di Slow food Internazionale, Gaetano Giunta, segretario generale della Fondazione di Comunità Messina, e Nino Mostaccio, fiduciario di Slow Food Messina APS, che ha sottolineato la volontà di coinvolgere tutti e ha parlato della possibilità di organizzare eventi che uniscano centro e periferie, con attività per ogni circoscrizione.
Nino Crupi, contadino del Consiglio Direttivo della condotta Slow Food, ha poi parlato della necessità di tutelare il territorio per salvaguardarlo dai cambiamenti climatici e per valorizzare la città, ma anche delle possibilità che questo territorio offre.
“Messina – ha detto – ha un territorio vastissimo. Non dobbiamo fare l’errore di coltivare terreni impossibili, ma possiamo recuperare quelli che sono adatti per le coltivazioni e puntare sulle produzioni che non si trovano facilmente sul mercato. Se prediamo le nostre produzioni storiche autoctone d’eccellenza, non hanno uguali nel mondo.”
La prima giornata si è poi chiusa con il conferimento dei premi di “Stretto tra i due mari”, dedicato alle realtà impegnate sul territorio. Un primo riconoscimento è andato a Francesco Papalia, contadino contemporaneo che si occupa dell’agricoltura sintropica, capace di riforestare ecosistemi complessi.
Premiate anche l’Officina del Sole APS “per aver creato uno spazio dove è possibile confrontarsi e creare bellezza insieme, per essere testimonianza di un crescente interesse verso la città di Messina e verso i suoi giovani” e lo studio d’animazione messinese Pomona Pictures, perché “si propone di creare opportunità per i giovani e chiunque abbia la volontà di crescere e contribuire con le proprie competenze.”
La serata di sabato, invece, è stata dedicata al gusto e la convivialità con la Festa dell’Orto in Tavola. I Cuochi dell’Alleanza messinesi si sono occupati di declinare, ognuno a modo proprio, i prodotti dell’Orto. Le pietanze sono poi state accompagnate dall’opera di altri cuochi, fornai e pasticceri, ma anche dai vini della Valigia di Bacco e dalla musica della dj Bluemarina.