MESSINA. «Avevamo denunciato all’assessore Mondello la mancanza di meritocrazia e trasparenza nella gestione del personale Atm. Purtroppo ad oggi la situazione, nonostante le meritorie intenzioni dell’assessore, è persino peggiorata e pare chiaro che si compensa il silenzio ed il servilismo con la partecipazione al banchetto della spartizione delle poltrone». Inizia così la dura nota sull’Atm dei segretari di Filt Cgil e Uiltrasporti, Carmelo Garufi e Michele Barresi, che puntano il dito contro una “sfrenata lottizzazione politico sindacale, la peggiore della storia certo non limpida della partecipata” e chiedono un atto ispettivo del Consiglio comunale.

Nel mirino dei sindacalisti, in particolare, l’ordine di servizio 17L del 27 agosto a firma del Direttore Generale e del Collegio dei Liquidatori “che con cervellotica strategia ‘premia’ scientemente alcuni dipendenti assegnando ruoli di gestione del personale e differenze retributive senza metodi meritocratici, né tantomeno concorsi interni, buoni per i comizi elettorali, ma con scelte ad personam di ‘antica memoria’ assegna parametri superiori, costruendo carriere, pur in presenza di altre professionalità con parametri adeguati a svolgere tali mansioni che vengono messe da parte o persino demansionate creando ulteriori presupposti per contenziosi e danni erariali. Si distolgono autisti dalla guida per assegnarli in ufficio, dopo aver per mesi urlato allo scandalo dei presunti autisti imboscati mentre si continuano a tutelare sacche di nullafacenza, dedite al proselitismo sindacale prima che al lavoro, per le quali il Salva Messina si è rivelato utile salvacondotto”.

Poi l’appello al civico consesso: «Auspichiamo, che per amore di verità, con urgenza un consigliere comunale “coraggioso” proceda con un accesso agli atti, visto anche che, in barba alle leggi sulla trasparenza il sito della partecipata sembrerebbe carente di informazioni, su delibere e impegni di spesa della gestione Campagna e di questa che oggi va ben oltre la  “ordinaria amministrazione “dei liquidatori», proseguono i sindacalisti, che valuteranno di rivolgersi alle autorità competenti “perché Atm oggi appare più che mai il vecchio carrozzone della politica che in campagna elettorale si professava come quella del ‘cambiamento’. Troppe incognite – continuano Garufi e Barresi – sono emerse in quest’anno su bilanci, carriere, impegni di spesa e direttori generali scomparsi nel nulla mentre procede la fase di liquidazione in assenza di bilancio 2018, una fase che crea e creerà danni ai lavoratori ed al servizio pubblico della città».

«È indubbio – scrivono ancora – che il servizio non funziona, nonostante il lavoro dell’esperto Campagna.  Solo ieri tre corse soppresse dopo un’estate di continui disagi, con il servizio autostradale della linea 33 interrotto da fine luglio lasciando senza servizio la zona tirrenica in piena estate mentre la propaganda aziendale sciorina successi discutibili con bus notturni in realtà desolatamente vuoti e un progetto a Torre Faro fallimentare come mai».

«Restiamo fortemente preoccupati – concludono Garufi e Barresi – per il futuro dei 500 lavoratori, anche alla luce che per andare avanti l’Atm ha già chiesto ad agosto al comune l’anticipo delle mensilità del contratto di servizio fino a dicembre 2019 evidenziando una gestione tutt’altro che oculata e un allegro andazzo gestionale. Visti gli appelli inoltrati al presidente del collegio dei liquidatori, rimasti inascoltati auspichiamo che l’assessore Mondello, riprenda in mano la supervisione dell’atm con la stessa autorevolezza mostrata nei mesi scorsi».

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