MESSINA. L’università di Messina ha intenzione di acquisire il palazzo della Banca d’Italia di piazza Cavallotti. La decisione è stata presa durante il consiglio d’amministrazione del 6 febbraio, in cui da parte della governance dell’Ateneo è stata espressa la volontà di proporre a BankItalia una manifestazione d’interesse: il palazzo è “chiuso” e in dismissione dopo il processo di “smantellamento” della attività della banca d’Italia a Messina, iniziato nel 2015 e concluso nel 2018.

La notizia è confermata dal rettore Salvatore Cuzzocrea: “E’ vero, la trattativa è in corso: abbiamo inoltrato una manifestazione d’interesse, siamo in attesa di capire se c’è realmente la volontà di proseguire”. Sul piatto anche un’offerta economica, sulla quale le due parti non si sbottonano, e alla quale BankItalia deve ancora dare risposta.

Sulla destinazione dell’immobile, il rettore non si sbilancia: “Abbiamo ovviamente un piano di sviluppo, ma prima di renderlo noto vogliamo capire se l’immobile è nostro o meno. Quello che è certo è che l’università vuole aprirsi sempre più alla città, e il fatto di ridare lustro ad un edificio di tale pregio è un segnale importante che vogliamo dare”, conclude.

Le due parti hanno già effettuato un sopralluogo, ma nè l’Ateneo nè Banca d’Italia hanno fornito dettagli su offerta e domanda, ma l’Università ha fissato in otto milioni di euro il tetto massimo di spesa, anche in considerazione degli adeguamenti necessari alla rifunzionalizzazione dell’immobile.

L’immobile risulta stato costruito nel 1924 con struttura completamente in cemento armato e muratura, di fattura molto curata con dovizia di particolari e finiture di lusso. L’edificio si articola in 8 unità immobiliari a destinazione d’uso abitazioni di tipo civile, 1 unità immobiliare a destinazione d’uso istituto di credito, 1 unità a destinazione d’uso cabina elettrica, 8 unità immobiliari sono a destinazione d’uso magazzini e depositi e 1 a unità immobiliari a per locali sportivi e 2 a destinazione lastrico solare.

“La costruzione si componeva di un organismo edilizio di forma trapezoidale con strutture intelaiate in cemento armato e murature in laterizi con un piano seminterrato e due piani fuori terra lungo il perimetro dell’isolato – spiegava la scheda pubblicata sul sito di BankItalia – mentre nella parte centrale, ove erano previsti i saloni per il pubblico, la tesoreria e i relativi uffici operativi, un solo piano fuori terra. L’isolato al suo interno comprendeva un ampio cortile di forma triangolare con sistemazione a verde e accesso carrabile da via Ugo Bassi. L’edificio presenta un piano seminterrato evidenziato da una zoccolatura in lastre di Billiemi, un piano rialzato ed un piano primo scanditi dalla successione di lesene giganti in stile pseudo ionico arricchito da ornamenti floreali. Le mostre delle finestre, finemente decorate con lesene ed architravi vengono integrate all’impaginato della facciata mediante cornici orizzontali sia a livello dei vari piani (marcapiano) che a livello dei davanzali e degli architravi. L’edificio, che ha una destinazione d’uso mista (istituto di credito, residenziale e attrezzature sportive) è attualmente libero e si trova in buone condizioni di manutenzione”. Ad andare in vendita sono, in tutto, 6.129,02 mq di superficie lorda, mentre quelle territoriale e commerciale sono, rispettivamente, 3.048,29 mq e 6.404,82 mq.

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