MESSINA. Come era prevedibile, la candidatura di Luigi Genovese alle regionali del 5 novembre ha scatenato una lunghissima serie di dibattiti e prese di posizione: la maggio parte delle quali trovano asilo in quell’agorà virtuale che è diventata Facebook. Ultimo, in ordine di tempo, l’intervento di Lillo Oceano, segretario provinciale della Cgil, che prende spunto, e poi critica, un intervento di Giuseppe ialacqua, militante di sinistra e figlio dell’assessore all’Ambiente del comune di Messina Daniele Ialacqua, che aveva difeso il diritto di Luigi Genovese a candidarsi senza essere assorbito dal cono d’ombra del padre (e dello zio, e del nonno).

Ho letto alcuni interventi sulla candidatura del giovane Luigi Genovese alle prossime elezioni regionali – scrive Lillo Oceano – In particolare l’intervento dello stesso, figlio dell’onorevole Francantonio Genovese e nipote del senatore Luigi Genovese, e quello del giovane Giuseppe Ialaqua, figlio dell’Assessore al Comune di Messina. Il primo prova a dire che lui è persona diversa da suo padre, il secondo afferma che pur non condividendo nulla delle idee politiche del coetaneo, ritiene che le colpe dei padri non possano ricadere sui figli. Credo che ad entrambi sfugga il cuore del problema – argomenta il segretario della Cgil – se dovesse essere eletto, cosa molto probabile, visto il patrimonio elettorale della famiglia Genovese, sarebbe la terza generazione consecutiva nella stessa famiglia, ed in linea retta, ad esercitare, in continuità, la funzione di rappresentanza popolare, sulla base di un unico sistema di relazioni politiche, elettorali e di tutela di interessi consolidati nel tempo. Che tale tema non venga considerato dal giovane Luigi Genovese è circostanza comprensibile – conclude –  un po’ meno che sfugga ad un giovane e brillante militante di sinistra».

La replica di Giuseppe Ialacqua non ha tardato ad arrivare: «Decidiamo per conto nostro, anche quando sbagliamo. La mia generazione non rinuncia al diritto ad autodeterminarsi. Da sindacalista a sindacalista – scrive Ialacqua – Rispondo all’ex Segretario Provinciale della Cgil, Lillo Oceano. Questo perché oltre ad essere un “giovane e brillante militante di sinistra” faccio parte del sindacato studentesco Link -Coordinamento Universitario, che del resto la Cgil conosce bene ma a cui evidentemente l’isolamento nostrano non fa bene».

«Lo preciso – prosegue – perché io di Lillo Oceano non direi mai che è un vecchietto arzillo e brillante, ma posso dire di Lillo Oceano che è un sindacalista navigato. E certi strafalcioni da un sindacalista navigato, come leggere il solo titolo di un articolo e non analizzare il contenuto per esteso, certamente non me li aspetto. Perché se avesse letto interamente l’articolo avrebbe capito che il punto non è se le colpe dei padri ricadano sui figli, ma se le decisioni politiche appartengono a chi le incarna nell’arena politica o se va invece seguito il profilo biologico. Per farla più semplice, mi auto rispondo a due domande: 1)Luigi Genovese ha fatto bene a candidarsi? Risposta 1: No 2)L’errore politico appartiene a Francantonio o a Luigi? Risposta 2: a Luigi Genovese. Perché la questione in realtà è un’altra: le scelte politiche della mia generazione sono il risultato biologico di quella precedente, oppure la mia generazione ha piena dignità e legittimità di determinare scelte e posizioni politiche? Siamo un mero prodotto o siamo invece protagonisti? La mia risposta a questa terza domanda è che neanche davanti al caso Genovese dirò mai che la mia generazione è un semplice prodotto di quella precedente, continuerò invece a difendere il diritto all’autodeterminazione anche degli errori politici. Questo fa un sindacalista che si occupa di università e che deve ascoltare le istanze di una generazione che vuole determinare il proprio futuro e il futuro del paese. Perciò  – conclude Ialacqua – le questioni sono due: o la Cgil ha difficoltà a riconoscere autonomia politica alla mia generazione, oppure Lillo Oceano avrebbe dovuto rileggere l’articolo e rispondere come si risponde ad un altro sindacalista che pone temi di analisi. La terza alternativa, che non prendo neanche in considerazione, è che Lillo Oceano, che ho conosciuto diversi anni fa proprio durante gli anni scolastici per un progetto che parlava di lavoro e costituzione, non stia rispondendo a Giuseppe Ialacqua ma al figlio di Daniele Ialacqua. E questa sarebbe una caduta di stile non di poco conto, che sono sicuro un sindacalista navigato come lui non farebbe mai.”
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Aldo
Aldo
14 Settembre 2017 0:02

Detto tanto per dire poco

emmeaics
emmeaics
15 Settembre 2017 9:43

ialacqua, mi sembra confuso, forse perchè la sua generazione è figlia biologica delle precedente, come lui stesso dice.