MESSINA. È uno dei cosiddetti “massimi sistemi” sui quali l’Umanità si interroga da millenni: l’origine della vita nell’Universo. A provare a dare una risposta al mistero dei misteri è il messinese Giuseppe Cassone, ricercatore all’Istituto di biofisica dell’Accademia delle scienze della Repubblica Ceca, primo autore dell’articolo “Dust Motions in Magnetized Turbulence: Source of Chemical Complexity”, una ricerca nei meandri del cosmo per scoprire come si è formata la materia prebiotica organica che ha trasformato il primordiale ammasso di polveri e gas in un organismo pulsante. Un ruolo fondamentale, in merito, sembra sia svolto dalle intense onde di pressione dovute ai violenti urti fra grani di polvere interstellare: insomma una vera e propria “botta di vita”. 

L’articolo è stato recentemente pubblicato su the Astrophysical Journal Letters, aggiungendo un tassello importante per comprendere, mediante avanzate tecniche numeriche, alcuni processi chimico-fisici che potrebbero aver determinato la formazione di materia organica nei dischi protostellari, nelle nubi interstellari e dunque nell’Universo.

Ma Cassone non è l’unico messinese coinvolto nella ricerca: lo studio nasce infatti da una collaborazione fra due istituti del Sud-Italia, l’Osservatorio astronomico di Palermo dell’Istituto nazionale di astrofisica (in particolare, gli astronomi Angela Ciaravella, Antonio Jiménez-Escobar e Cesare Cecchi-Pestellini) e l’Istituto per i processi chimico-fisici del Cnr di Messina, insieme a ricercatori dell’Accademia delle scienze della Repubblica Ceca. La ricerca ha avuto inoltre ampio risalto sui media nazionali del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e dell’INAF  (Istituto Nazionale di Astrofisica).

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