MESSINADalla mezzanotte di oggi, venerdì 28 Aprile 2023, è fuori su tutte le piattaforme digitali musicali, e in versione fisica, “Vento piano”, il secondo Ep del cantautore e produttore messinese Jacopo Genovese in arte Delvento, prodotto da Art Show di Arturo Morano e Testa Riccia Dischi, e distribuito da Ada Music Italy. Cinque tracce, quattro già note, in quanto singoli pubblicati a partire da Giugno 2022, più un inedito dedicato alla Sicilia, per un sound folk-pop a tinte r&b. Con l’uscita del nuovo album, la cui presentazione è avvenuta nella sua data zero la sera del 9 Aprile 2023 al Retronouveau di Messina e successivamente ne è seguita un’anteprima il 16 Aprile 2023 all’ Arci Bellezza di Milano, verrà anche annunciato il Vento Piano Tour, curato da Ferramenta Dischi e Altini Cose, con tutte le sue prossime date.

Quando e come arriva “Vento Piano”?

Arriva dopo circa cinque anni dalla mia prima produzione, ovvero un Ep totalmente autoprodotto e con un me un po’ disilluso, e quindi adesso è una grande festa essere riuscito a portare a compimento questo mini album. Anche questo è all’ incirca autoprodotto ma in maniera differente, in quanto il primo è stato realizzato in un ambiente proprio casalingo: cuffie, cuffiette e garage band. Ho iniziato subito con la mia musica ad uscire fuori, soprattutto su Milano, sarei anche rimasto qui in Sicilia ma in realtà ancora a Messina, in quel periodo, non c’era il fermento che c’ è ora, e penso, infatti, che adesso sia un buon momento per cercare di avviare un qualcosa di bello qua, soprattutto per gli emergenti. Direi che ho cominciato a girare presto e tanto per l’Italia per necessità, ma anche per necessità personale, per mettermi alla prova ed in gioco.

Perché “Vento Piano”?

Con questo titolo ho voluto rimandare un pochino alla brezza estiva, dato che stiamo uscendo anche in primavera.  Grammaticamente, “Vento Piano”, può sembrare strano o non del tutto corretto, però avevo bisogno anch’ io di uno stacco, mi piace questa P che si appoggia sulla I così delicatamente, sta proprio bene, avevo bisogno di qualcosa di simile, appunto di una brezza estiva che trovo essere la cura migliore a qualsiasi cosa. Volevo dare anche un filo logico a priori al mio lavoro, quindi creare un qualcosa che avesse a che fare con me e con le mie sensazioni, proprio nella macro area del titolo dell’album, preparando anche il terreno per quello che sarà magari l’album successivo a questo, diciamo che è anche un buon modo semplice per partire ed arrivare poi più in là, quando mi sentirò pronto, a tessere un intreccio.

Cosa c’ è da aspettarsi da “Vento Piano”?

Contiene cinque tracce, in realtà gli Ep dovrebbero contenerne di meno ma ho voluto osare, ed ho scelto l’Ep perché ho maturato in questi anni di esperienza che dal singolo all’ album è come se ci fosse un’incredibile montagna da scalare. L’ album è un grattacielo per cui serve tanta tanta attenzione, ed ho preferito al momento costruire una casetta, andare passo per passo. Tutte e cinque le tracce, ovvero “Miserere”, “Sanremo”, “Fughe e d’ intorni”, “Cresta dell’onda” e “L’ isola verde/blu”, racchiudonodelle sensazioni legate a periodi della mia vita che ho provato e vissuto da un paio di anni a questa parte. “Cresta dell’ onda” ad esempio è un singolo che è arrivato quasi a Sanremo Giovani ed era stato scritto esattamente a tavolino per la manifestazione, e credo si potrà cogliere ascoltandolo anche un po’ la freddezza di un lavoro confezionato per l’ occasione, “Sanremo” trasmuta in storia d’ amore le mie esperienze a Sanremo e tutto quello che mi è rimasto dentro della città Ligure, dato che oltre alla città della musica è una città bellissima, città d’ arte piena di espressioni underground super e troppo ispiranti, “Miserere” è il singolo di punta su cui insisto ed insisterò: mi piace cantare così ed osare con gli arrangiamenti, e Miserere è un messaggio tutto mio,personalissimo, ovvero una sfida con la vita e con il cammino,infine “L’ isola verde e blu” è una preghiera, una mia preghiera dedicata alla mia Sicilia ed è un super inedito. C’ è anche da aspettarsi uno spaziamento molto ampio nei generi e nelle sonorità, un folk-pop che tocca punte di elettro-folk e sfumature qua e là r&b, contaminazioni vintage anni’ 90, malinconici beatbritannici, ed accostamenti esplosivi di chitarre acustiche e synth.

“Gelso nero” è il tuo pezzo manifesto della tradizione cantautorale italiana, mentre “Sanremo” è il pezzo più indie della tua produzione, c’ è un cambio di rotta?

Mi sono solo, attualmente, distaccato, avevo bisogno di distacco per osare, mi piace tanto osare e sperimentare, ma ho pronti tanti pezzi dall’ impronta cantautorale che non abbandono, e che al momento giusto, e con i consigli giusti tirerò fuori. Mi piacerebbe provare a mischiare il nuovo me, al vecchio me, per creare qualcosa di completo.

Cosa può fare la musica per Delvento e la musica di Delvento?

La musica può fare meraviglie e disastri, e ne sono un testimone. Personalmente mi ha dato la sicurezza di scappare da una vita che mi teneva incatenato, e quindi di scoprire delle parti di me che mi hanno reso la persona che sono oggi e magari l’uomo che sarò in futuro: credo che chi viene permeato dalla musica, chi si abbandona alla musica riceve questo. La mia musica, invece,spero possa emozionare, emozionare per me è la chiave, è la base, è l’obiettivo, quando suono mi emoziono e se il pubblico si emoziona si chiude un cerchio bellissimo.

 

Foto di Francesco Algeri

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