MESSINA. «Con una interrogazione urgente a risposta scritta abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di conoscere il reale stato dell’arte della vicenda riguardante l’Istituto Comprensivo Mazzini e i genitori di una precisa sezione. La B, quella che – dopo un sorteggio – è stata trasferita nei locali del Buon Pastore». A scriverlo, in una nota, sono i consiglieri di Ora Messina La Fauci e Pagano.

«Abbiamo raccolto le segnalazioni e le grandi lamentele dei genitori per comprendere quali potessero essere gli interventi della politica. La nostra interrogazione è rivolta all’assessora Tringali e al dirigente De Francesco, ai quali chiediamo conto di alcune criticità apparse evidenti: nel novembre scorso il sindaco De Luca aveva promesso la fornitura di moduli da collocare negli spazi adiacenti l’ingresso per scongiurare il trasferimento degli alunni. Moduli mai arrivati, motivo che ha indotto il Dirigente Scolastico al reperimento delle citate aule al Buon Pastore. Locali questi – spiegano ancora i consiglieri di Ora Messina – che non paiono per nulla adatti all’accoglienza di piccoli studenti. Lamentele che sono diventate di pubblico dominio dopo la lettera aperta degli stessi genitori».

«Ci chiediamo – incalzano La Fauci e Pagano –, e chiediamo all’assessora Tringali, se l’amministrazione abbia concordato con i vertici scolastici questa scelta e se fosse a conoscenza della situazione denunciata dai genitori. Non è dato sapere, al momento, se gli impianti elettrici siano stati messi a norma; non è presente una reale uscita di sicurezza e non sembrano presenti i bagni divisi per sesso, oltre ai servizi igienici specifici per gli alunni disabili presenti nel corso trasferito al Buon Pastore. A questo, poi, si aggiunge la totale assenza di una connessione internet che nega agli alunni la possibilità di svolgere le attività didattiche che necessitano di un collegamento veloce alla rete. Si aggiunge, ancora, la segnalazione dei genitori dell’ulteriore spostamento degli studenti durante l’ora di educazione fisica presso una sede esterna all’istituto che li accoglie».

«Infine, il caso del trasporto pubblico: è stata stanziata una cifra da parte dell’amministrazione nei confronti dell’istituto? Se sì, perché il Dirigente Scolastico ha chiesto alle famiglie di tassarsi di 100 euro per poter organizzare un trasporto con società privata? A questo, allora, non sarebbe compito dell’amministrazione quello di fornire all’istituto – vista l’obbligatorietà di una sede distaccata – un servizio di scuolabus con ATM per non gravare sulle tasche dei genitori?»

«La delicatezza dell’argomento – concludono La Fauci e Pagano -, in un contesto storico di grande difficoltà per la scuola in generale, ci impone particolare attenzione e richiesta di interventi immediati e concordati tra amministrazione, dirigenza scolastica e genitori»

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