In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, gli avvocati del Distretto della Corte di Appello di Messina hanno scelto di assistere al discorso del rappresentante del Ministro senza indossare la toga, in segno di protesta e di dissenso nei confronti di chi non ascolta la voce dell’avvocatura sulla riforma che ha inciso sul decorso del termine di prescrizione del reato.
Oggi il codice affida i tempi del processo alla responsabilità della magistratura, prima inquirente e poi giudicante, ma solo un confronto reale e costruttivo con l’avvocatura avrebbe potuto consentire al Ministro di comprendere le ragioni reali della violazione delle norme sul giusto processo.
L’avvocatura tutta non può restare inerme di fronte al tentativo di comprimere – per non dire abolire – il diritto di difesa di ogni cittadino dentro il processo.
La protesta vuole poi richiamare l’attenzione delle Istituzioni tutte e dell’opinione pubblica sulla condizione di costante pericolo per la salute e l’incolumità di ogni operatore del diritto, impegnato a prestare la propria attività in ambienti privi di decoro e soprattutto delle più elementari norme di sicurezza.
Non ci sono altri modi di ascoltare le parole di chi non ha voluto ascoltare l’avvocatura se quello di svestire i panni dell’avvocato!