MESSINA. Venerdì 7 giugno, alle ore 17:30, la cooperativa sociale Lunaria ospiterà, presso la sede di via Sant’Agostino 24, la mostra “In giugno come in gennaio”.

In esposizione 18 acquerelli e tre lunghe strisce verticali fronte-retro, frutto del lavoro del laboratorio DArt, collettivo di artisti disabili. Le strisce, sospese nello spazio, custodiscono una canzone.

Gli stessi spazi ospiteranno poi le improvvisazioni musicali di Samuele Sidoti e del collettivo.

Pier Paolo Zampieri, sociologo urbano e professore associato presso l’Università di Messina che ha collaborato alla messa in scena dei risultati artistici del laboratorio, descrive le opere come “delicatissime bombe cromatiche che dilatano la testa e sussurrano all’animo.”

“Se è facile registrare la dimensione artistica data dalla vertigine del colore e da un segno così straniante – continua – è difficile comprendere se questa prevalga sulla pedagogia visionaria utilizzata. Basterebbe un colpo d’occhio all’ordinatissimo caos dello spazio di Lunaria per capire che è impossibile separare le due sfere.”

“Quella di Lunaria – sottolinea poi Zampieri – è un’arte del dialogo, si prende un segno, una parola, una canzone e la si propone al collettivo artistico (dis)abile che elabora, gioca, lavora e produce. Per un anno. La messa in scena nello spazio pubblico è la restituzione di quel lavoro e per quello che mi compete è un quasi atto politico.”

E infatti spiega: “Credo  che la città dovrebbe confrontarsi molto seriamente con quel segno, con quel mondo perché, assieme a Gaetano Chiarenza, Giovanni Cammarata e Il Cantiere dell’InCanto, Messina è nei fatti una piccola capitale dell’outsider art. Il suo margine urbano ed esistenziale ha restituito un segno gioioso e onirico difficile da ignorare e doveroso da raccogliere.”

 

 

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