MESSINA. «Apprendiamo purtroppo con poco stupore l’odierna presa di posizione di diverse sigle sindacali interne ad ATM SpA relativamente alle evidenti difficoltà gestionali da imputare al management aziendale e, nel caso specifico, al Coordinatore Operativo. Da mesi, infatti, il nostro gruppo politico ha messo sotto la propria lente di ingrandimento diversi aspetti della gestione di ATM, dubbi emersi a seguito di nostra attività di ispezione e controllo e a seguito di preoccupate denunce di parte sindacale. E’, allo stesso tempo, da mesi che abbiamo chiesto (e invero ottenuto con molta difficoltà) l’audizione dei vertici aziendali nella competente commissione consiliare». Così i consiglieri del gruppo consiliare del Pd Alessandro Russo, Felice Calabrò e Antonella Russo.

«In tutti questi passaggi di approfondimento, difficilmente siamo riusciti a ottenere risposte dettagliate e capaci di motivare i molteplici aspetti di dubbio che presentava e tuttora presenta la gestione di ATM. I motivi di dubbio sono rimasti, lungi dall’essere fugati – proseguono – E ciò nel silenzio pressoché assordante dei responsabili politici cittadini, dell’amministrazione Basile che pure deve rispondere politicamente e ai cittadini delle attività di gestione poste in essere dalla società partecipata di trasporto pubblico. Anziché affrontare di petto le molteplici questioni di gestione aziendale che il nostro gruppo ha sollevato nel tempo, l’amministrazione ha preferito nascondere la testa sotto la sabbia, non ha voluto affrontare con determinazione, quasi a volersene scaricare le responsabilità».

«Questo atteggiamento è grave e non è più accettabile, soprattuto alla luce delle ennesime denunce, molto gravi, che diverse sigle sindacali continuano a sollevare in queste ore. Il sindaco deve assolutamente assumere l’iniziativa, adesso, per affrontare le questioni sollevate. La tattica dello struzzo, che lascia ai soli vertici di ATM il compito di sbrigare la matassa non può più essere utilizzata – chiosano – E’ urgente conoscere se le questioni sollevate siano veritiere e conseguentemente fare chiarezza su come stanno le cose: turni penalizzanti per appartenenze sindacali “sgraditi”, “ritorsioni” su giovani autisti che non siano proni alle richieste del responsabile, “atteggiamenti penalizzanti” per la concessione delle ferie nei confronti di lavoratori “rei” di non essere allineati, turni di ferie “assegnati arbitrariamente” o “minacce verbali di ritorsione” sui lavoratori che siano ritenuti sgraditi. Ogni singola di queste circostanze costituisce una gravissima violazione della normativa di lavoro e una lesione dei diritti previsti dallo Statuto dei Lavoratori e pertanto riteniamo debba essere immediatamente verificata e chiarita, eventualmente accertando le responsabilità di quanti se ne siano resi protagonisti, conseguentemente agendo per sanzionare con tutte le misure previste dalla normativa quanti ne fossero parte attiva e coinvolta».

«Ricordiamo che ATM è pagata, profumatamente, con i soldi dei messinesi: ai messinesi deve essere assicurato che non un solo centesimo delle loro tasche sia sprecato o utilizzato in maniera non efficiente. E’ tempo quindi che l’Amministrazione Basile ponga una volta per tutte mano alla “questione ATM” perché troppi sono gli addebiti gestionali che si stanno accumulando nel tempo nei confronti dell’attuale management. Rinviare ancora un’azione di controllo sulla completa gestione di questa azienda ci sembra politicamente irresponsabile: di ogni singolo e potenziale danno che in essa si produce, infatti, non ne risponde soltanto il management ma soprattutto chi, avendolo nominato, se ne sottrae al controllo. Se Basile c’è, è tempo che su ATM adesso batta un colpo, approfondendo le catene di responsabilità di quanto denunciato ed eventualmente intervenendo con le correzioni necessarie o le sostituzioni di management che dovessero rendersi opportune», concludono i consiglieri comunali.

Ad intervenire, questa mattina, anche la senatrice Dafne Musolino: «Le notizie emerse dalla stampa riguardo la situazione interna ad ATM S.p.A. delineano un quadro allarmante, che merita la massima attenzione. Desidero innanzitutto esprimere la mia più totale e incondizionata solidarietà a tutti i lavoratori che, stando a quanto denunciato da un fronte sindacale ormai compatto, si trovano a operare in quello che viene descritto come un ‘clima insopportabile, tossico e intimidatorio. Le accuse messe nero su bianco dai sindacati – prosegue la senatrice – parlano di un sistema di gestione dispotico, di presunte attività antisindacali e di discriminazioni nella gestione del personale e persino delle retribuzioni. Di fronte a vicende di tale inaudita gravità, chiediamo che i vertici di ATM S.p.A. facciano immediatamente ampia ed esaustiva chiarezza. L’azienda ha il dovere di rispondere punto su punto alle circostanze riportate, spiegando pubblicamente le azioni che intende intraprendere riguardo al responsabile oggetto della richiesta di rimozione. È fondamentale ricordare alla dirigenza di ATM che l’azienda non è una proprietà privata, ma una società a capitale interamente pubblico. Sono i cittadini messinesi a pagare gli stipendi di tutti, dal primo all’ultimo dipendente, dirigenza compresa. Proprio per questo, i disdicevoli comportamenti discriminatori denunciati rappresentano un affronto non solo alla dignità dei lavoratori, ma a tutta la città. Alla luce di ciò – conclude Musolino – sorge spontanea una domanda che rivolgiamo direttamente al management aziendale: vorremmo conoscere secondo quali parametri vengono assegnati incarichi così delicati come quelli legati alla gestione del personale. Vogliamo sapere se gli incaricati vengano selezionati per le loro comprovate competenze manageriali e se siano sottoposti a un corso di specifica formazione per la gestione delle risorse umane, o se invece, come il dubbio sorge spontaneo, nella scelta pesino altri fattori, come, per esempio, la mera provenienza geografica, o, forse, i pregressi rapporti personali».

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