MESSINA. Il Pd di Messina dice no all’affidamento del Palacultura ai privati. In una nota i consiglieri democratici Antonella Russo e Felice Calabrò non solo esprimono scetticismo rispetto alla decisione dell’amministrazione, ma avanzano richiesta di immediata revoca dell’avviso pubblico, emanato a giugno con termine luglio, e successivamente prorogato fino a fine settembre, con apertura delle offerte previste per i primi giorni di ottobre.

“La società Patrimonio Spa, ha trattato e considerato il Palacultura come fosse un qualsiasi immobile che ricade all’interno della sua gestione, e che per motivazioni di natura economica va affidato a privati – scrivono i consiglieri – Non sfuggirà alla società Patrimonio Spa che sono tre le associazioni culturali che nell’auditorium del Palacultura organizzano spettacoli di altissimo livello – la Filarmonica Laudamo, l’Accademia Filarmonica e l’associazione Bellini – e garantiscono circa 70 eventi culturali l’anno, con una previsione di partecipazione di pubblico molto elevata; tanto che gli spettatori che nell’ultima stagione hanno assistito agli spettacoli ivi organizzati sono stati circa 14.000. Ma esistono anche altre associazioni che hanno già prenotato le sale del Palacultura e vanno anch’esse tutelate. Inoltre, tale struttura è rimasta l’unico contenitore culturale comunale in città, tranne il teatro Vittorio Emanuele; quindi è fondata la paura che il mondo culturale che utilizza questo fondamentale spazio, comprese tutte le varie associazioni musicali che lo vivacizzano, rimanga in futuro estraneo all’utilizzo privato del Palacultura”.

Non solo. “Prova della fondatezza di tale preoccupazione è non solo, appunto, la mancata apposizione di qualsivoglia destinazione musicale e culturale nell’affidamento gestionale ai privati, ma anche il mancato chiaro obbligo di chi si aggiudicasse la gara a mantenere in vita, alle stesse condizioni economiche già pattuite con il Comune, i contratti già stipulati con le varie associazioni culturali, che hanno già prenotato con palazzo Zanca almeno 70 date nei fine settimana fino a maggio 2024 – aggiungono Russo e Calabrò – Inoltre, non si comprende perché nessuna impronta di natura culturale sia stata prevista anche dopo la scadenza di tali contratti”.

Per ultimo, la doglianza dei democratici riguarda “la gestione delle sale di pubblico spettacolo che finora sono state concesse alle scuole cittadine messinesi, anche per svolgervi consigli di istituto, vista la cronica carenza di aule dei pubblici istituti cittadini. Ebbene, nessuna previsione in tal senso, e nessun vincolo è previsto per le agevolazioni agli istituti scolastici cittadini. E’ facile prevedere che un affidamento a privati, in assenza di alcuna relativa previsione nel bando di gara, non possa consentire più alcuna agevolazione agli istituti scolastici pubblici cittadini, che invece finora la gestione pubblica comunale ha garantito”, concludono

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