MESSINA. Il futuro è nebuloso, per la Casa di Vincenzo, la struttura che ospita i senzatetto messinesi per dar loro un rifugio durante la notte. La cooperativa “Santa Maria della strada” di padre Francesco Pati annuncia di non poter più sostenere le gestione del servizio “in assenza di una prospettiva certa e sostenibile per il futuro”. Entro la fine della settimana, la coop restituirà i locali al comune di Messina.

Sull’argomento è intervenuto il movimento “generazione R”, vicino all’ex amministrazione guidata da Renato Accorinti: “Quelle porte aperte che hanno permesso a centinaia di persone in difficoltà di trovare accoglienza, un letto nel quale passare la notte e un riparo sicuro soprattutto nei mesi invernali, non devono chiudersi. Traduzione: la Casa di Vincenzo deve continuare a vivere. Non entriamo nel merito delle decisioni gestionali della nuova Amministrazione, tuttavia non possiamo che sostenere ad “alta voce” un progetto, un modello, una speranza che la struttura ospitata negli ex MagazziniGenerali ha rappresentato come simbolo di una Messina “umana”, solidale, attenta agli ultimi e a chi vive in condizioni di difficoltà. Ci aspettiamo per questo decisioni celeri e la prosecuzione di un’esperienza significativa anche come simbolo di valori che non conoscono collocazioni politiche: interrompere quei servizi rappresenterebbe una sconfitta per tutta la città”.

La storia della Casa di Vincenzo è stata piuttosto tortuosa. Inaugurata da Accorinti nel 2014, per tre anni è andata avanti con affidamenti temporanei. Nel 2017 il primo bando per 7 mesi consecutivi, con la gestione da parte della coop Santa Maria della strada. A maggio sarebbe dovuto arrivare il bando per l’affidamento triennale.

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