MESSINA. Il comune di Messina cerca qualcuno che gestisca i suoi impianti sportivi (quelli “minori”, non gli stadi sui quali la situazione è tumultuosa), e per questo accetta “proposte/manifestazioni di interesse relative ai riqualificazione”. Sul piatto ci sono quattordici tra palazzetti, piscine, palestre e campi, di diretta gestione da parte del Comune, o in affidamento a terzi la cui concessione è scaduta o è in scadenza.

“Il comune di Messina dispone di una varietà di impianti sportivi, sulla cui classificazione incide un grande numero di variabili: ubicazione nel territorio, tipologia, potenzialità di utilizzo, etc., e che essi, in diversa misura, risentono della insufficiente attività di manutenzione estremamente gravosa per l’Ente locale proprietario”, spiega la delibera che delimita le regole per l’affidamento.

Quali saranno gli impianti oggetto di concessione futura? Il dipartimento allo Sport di Palazzo Zanca ne ha individuati due gruppi: il primo è composto dai campi da tennis Margi e Castanea (entrambi con concessione scaduta), dalla palestra di Ritiro (a gestione comunale), dalla palestra di scherma (anch’essa a Ritiro, con concessione scaduta), dalla palestre di Montepiselli e Juvara (tutt’e due a gestione comunale), e dal campo di calcio Annunziata (concessione prossima alla scadenza). Questo tipo di impianti dovrà sottostare ai dettami dell’articolo 5 del decreto legislativo 38/2021, secondo cui “Le Associazioni e le Società Sportive senza fini di lucro possono presentare all’ente locale, sul cui territorio insiste l’impianto sportivo da rigenerare, riqualificare o ammodernare, un progetto preliminare accompagnato da un piano di fattibilità economico finanziaria per la rigenerazione, la riqualificazione e l’ammodernamento e per la successiva gestione con la previsione di un utilizzo teso a favorire l’aggregazione e l’inclusione sociale e giovanile. Se l’ente locale riconosce l’interesse pubblico del progetto, affida direttamente la gestione gratuita dell’impianto all’associazione o alla società sportiva per una durata proporzionalmente corrispondente al valore dell’intervento e comunque non inferiore a cinque anni”.

Poi ci sono i “pezzi pregiati”: i palasport Tracuzzi e Russello e Mili (tutti e tre a gestione comunale), il PalaRescifina (concesso all’asp 5 fino a fine anno come hub vaccinale), i campi d’atletica Cappuccini ed exGil- Santamaria (entrambi gestione comunale) ed il complesso natatorio Cappuccini (con concessione prossima alla scadenza). Per questi è previsto che chi fa domanda di concessione alleghi anche ipotesi progettuali migliorative, con una clausola, contenuta nell’articolo 4 dello stesso decreto legislativo, secondo cui “Per contribuire al consolidamento patrimoniale delle Società e Associazioni Sportive proponenti, il documento di fattibilità può altresì prevedere la cessione, anche a titolo gratuito a fronte del valore dell’intervento, del diritto di superficie o del diritto di usufrutto sull’impianto sportivo o sulle altre aree contigue di proprietà pubblica per una durata fino a novantanove anni o il trasferimento della proprietà degli stessi alla Società o all’Associazione sportiva”.

Le istanze, specificano dal Comune, dovranno prevedere la messa in sicurezza e adeguamento normativo dell’impianto entro un termine di tempo non superiore a 24 mesi dall’affidamento: ogni costo relativo a manutenzione straordinaria, ordinaria ed alle utenze sarà totalmente a carico del concessionario.

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