MESSINA. Il comune di Messina ha metà del personale che dovrebbe avere. Secondo la pianta organica prevista da un decreto ministeriale del 2017 sulla dotazione minima basata sul rapporto tra dipendenti e popolazione (quello di Messina è un dipendente ogni 116 abitanti), a Palazzo Zanca dovrebbero lavorare duemila persone minimo (e nel 2013 erano previste 2285 unità). E invece, al 2020 ce ne sono 1189 (tra tempo determinato e tempo indeterminato), che si ridurranno di altre cento unità nel 2021, quando il pensionamento altri dipendenti porterà la pianta organica del municipio a 1080 persone: il 48% di quanto previsto per legge. E all’orizzonte non si vede un miglioramento. Anzi.

Un dato controintuitivo che sfata un mito duro a morire, e cioè che i dipendenti pubblici siano “troppi”, che risente del blocco delle assunzioni pubbliche, ma soprattutto del disastro, numericamente parlando, del provvedimento governativo “quota 100”, che in due anni ha decimato la pianta organica del Comune. Che già nel 2018 non era certo a pieno regime: se il coefficiente per una città delle dimensioni di Messina, quindi 232mila persone, è di un dipendente ogni 116  persone, questa percentuale è molto lontana da quello che dovrebbe essere. Nel 2018 (1352 dipendenti) era di 171, nel 2020 è di 195, il prossimo anno sarà di 214 abitanti “serviti” da un dipendente.

E dal 2015 al 2018, ad andare in pensione erano stati già in 359. In pratica, nel giro di cinque anni il Comune ha perso settecento dipendenti, unità più unità meno. tutti a tempo indeterminato: 72 nel 2015, 57 nel 2016, 98 nel 2017 e ben 132 nel 2018. Per un risparmio, per le casse del Comune, di quasi undici milioni di euro. I 359 dipendenti sono stati “rimpiazzati” con 208 assunzioni a tempo indeterminato nello stesso quadriennio.

Non solo: trecento dei dipendenti del Comune appartengono al corpo della Polizia municipale, il che fa ulteriormente scendere il numero dei “comunali” veri e propri. Che addirittura impallidiscono davanti ai numeri delle partecipate: quasi seicento MessinAmbiente, altrettanti l’Atm e pure Messina Social City, un centinaio quelli dell’Amam. Quasi il doppio dei dipendenti comunali diretti.

Come si risolve la situazione? Non si risolve apparentemente. Secondo la Cgil, “il recente Piano Triennale del Fabbisogno di Personale 2020/22 non prevede alcuna assunzione a tempo indeterminato al netto del completamento delle stabilizzazioni e delle integrazioni full time dei dipendenti già in servizio”.

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