BARCELLONA. Nuovo caso di aggressione ai danni di un medico della Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto quindici giorni dopo il precedente caso di violenza, quando un professionista era stato colpito con un pugno. Ad essere aggredito, nel pomeriggio di oggi, il medico Tommaso Bucca, colpito da uno schiaffo al viso da un detenuto dell’ottavo reparto.

L’uomo, con problemi pschiatrici sopravvenuti alla detenzione, aveva subito di recente un intervento e si trovava in ambulatorio per un controllo post-operatorio quando ha perso il controllo e ha colpito il medico, che non ha riportato conseguenze gravi grazie all’immediato intervento delle guardie penitenziarie.

Sull’episodio è intervenuto il presidente dell’Ordine provinciale dei Medici di Messina, Giacomo Caudo: “Con vivo e sconcertante stupore, apprendo di una ulteriore aggressione perpetrata, per futili motivi e alla presenza degli agenti di sicurezza, ai danni di un medico penitenziario, ad opera di un detenuto che stava ricevendo regolarmente cure mediche. Si assiste, ancora una volta, impotenti ad una escalation di intollerabili atti di violenza nei confronti dei medici, dediti ad alleviare le sofferenze umane, che mette a dura prova la serenità dell’ambiente e, più in generale, del clima lavorativo in cui essi operano.”

“Non si tratta, purtroppo, di casi isolati – prosegue Caudo – dato che le cronache giornalistiche riportano con sempre maggiore frequenza episodi di brutale intolleranza verso la classe medica che, sfociati in alcuni casi anche nell’evento estremo della morte, non possono non suscitare sconcerto e profondo sgomento. L’Ordine di Messina pur manifestando solidarietà e comprensione verso i destinatari di questi atti di barbarie, non può non rilevare come questo stato di cose genera paura e insicurezza incidendo negativamente sull’efficienza dell’azione sanitaria e, quindi, sulla tutela della salute pubblica, dovendo il medico preoccuparsi non soltanto del caso concreto sottoposto alla sua attenzione, ma adottare ogni mezzo idoneo a garanzia della propria incolumità fisica. Si tratta di eccessi non più sopportabili e, per questo, è necessario porre fine a questo clima di aggressioni che è degenerato in forme di violenza talmente esasperate, e talvolta irrimediabili, superando i limiti della civile tolleranza e sopportazione, oltre a compromettere il sereno esercizio della professione medica”.

“Non sono sufficienti segni di solidarietà da qualsiasi parte provengano – conclude Caudo – ma occorrono atti concreti volti a garantire sicurezza e protezione alla classe medica, ormai vessata nel suo quotidiano lavoro. In tal senso l’Istituzione ordinistica di Messina rivolge un vivo appello alle competenti Autorità affinché intervengano fattivamente e urgentemente adottando le misure più efficaci ed idonee a tutela dei medici che operano nei presidi carcerari e in tutte le strutture sanitarie esposte a rischio e, nel contempo, a garanzia dei cittadini che hanno bisogno di cure per una buona salute. Naturalmente l’Ordine è sempre a fianco dei Colleghi che, nel rispetto dei principi etici e morali contenuti nel Giuramento di Ippocrate, sono sempre in prima linea per assolvere amorevolmente al proprio dovere, pur nel loro difficile cammino in quanto privi di adeguata tutela. E per questo, di fronte alla drammaticità di una situazione dilagante ed esplosiva, l’Ordine dei Medici di Messina aderisce alla campagna di sensibilizzazione pro sicurezza, lanciata dagli Ordini dei Medici di Napoli e di Bari ‘Chi aggredisce un medico, aggredisce se stesso’”.

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