Di Andrea Denaro e Claudia Mangano

MESSINA. Non si prenota più un mese prima, ma si affittano camere da un giorno all’altro e, cosa alquanto buffa (ma che fa pensare), a volte sono anche i clienti che cercano di fissare il prezzo (non senza generare stupore negli albergatori). Ovviamente non ci sono le percentuali di prenotazioni degli anni passati, ma c’è chi dice che si raggiungerà il 50% e che questa, dato il periodo, sarà una vittoria da festeggiare. A raccontare come cambia il turismo nella città dello Stretto sono i gestori dei vari B&B, Hotel e Case vacanze della città, che fra loro hanno maturato anche opinioni e previsioni molto diverse, nonostante i telefoni abbiano ricominciato a squillare un po’ per tutti.

Percentuali altissime di disdette e numeri di preventivi molti bassi rispetto agli anni passati hanno caratterizzato il periodo pre-pandemia in Italia, in Sicilia e anche a Messina, come analizzato in un precedente articolo. Adesso il virus va scemando, con qualche eccezione a Nord della penisola, ed è possibile tirare su qualche somma.

Per immaginare come sia cambiata la programmazione delle vacanze per l’estate 2020, emblematico è il caso di Villa Pulejo, gestita dall’imprenditore Giusva Pulejo, che ha ospitato una settimana fa un gruppo di sei olandesi i quali avevano prenotato solo qualche giorno prima. Oppure un gruppo di otto francesi che hanno chiamato giovedì per arrivare in città lunedì. In pratica per 4 giorni dopo. Casi come questi però li raccontano quasi tutti gli albergatori e a spiegarne le ragioni è Maristella Bossa, che gestisce il B&B Prima Stella nei pressi di viale Italia: “E’ la paura di disdire all’ultimo minuto. Quindi, anche se abbiamo avuto una sola prenotazione dal punto di vista turistico ci aspettiamo che possano prenotare a ridosso dal loro potenziale arrivo”. Ma il fenomeno è causato anche dal fatto che molta gente che era in cassa integrazione o che è stata licenziata e poi riassunta non sa ancora se avrà le ferie, e quindi prenoterà da un giorno all’altro.

Curioso, invece, ciò che è successo all’albergatore Giuseppe Laganà, che gestisce il B&B Al Pilone, situato proprio alla Punta: “La situazione è abbastanza drammatica. Le persone chiamano ma siamo arrivati al punto che ci dicono loro quanto devono spendere perché partono con un budget ridotto. Ad esempio una famiglia di 6 persone, per tutta la settimana di Ferragosto, non poteva spendere più di 500 euro”.

Nell’organizzazione di una vacanza cambia anche la scelta del posto in cui stare: si preferiscono le case vacanza, dove essere indipendenti, e “socialmente distanziati” già in origine, e si scartano i B&B, a meno che non si tratti di una breve “sosta”. Un po’ più di movimento si vede anche nei grandi Hotel, che hanno abbassato i prezzi puntando sulla quantità.

“Le uniche strutture che lavorano sono le case vacanze della zona Nord, perché la prima scelta di chi vuole viaggiare è starsene per i fatti suoi. Qualcuno parla di ripresa del turismo, ma non è così. Lo è solo per qualche tipo di attività, come appunto gli appartamenti singoli o i grandi Hotel. Al centro è un disastro”, commenta infatti Diego Vermiglio, proprietario del B&B al Duomo e a nome del comitato Ospitalità e turismo che raggruppa una cinquantina di strutture. Al contrario, però, qualcuno ha una visione un po’ più ottimista: “Il turismo un minimo sta ripartendo. La differenza è molto grande rispetto all’anno scorso, ma se guardiamo ad un mese fa si nota che stiamo riprendendo a lavorare. Secondo me possiamo fare il 50% di occupazione e, dato il periodo, possiamo anche brindare”, ha infatti dichiarato Chiara Bellantoni, che gestisce tre B&B: uno in via I settembre, Opera, e due nei pressi di viale della Libertà, Metropolis e Blu Mediterraneo.

Ad accomunare tutti gli albergatori è la scommessa sul turismo locale. Cambiano infatti le prospettive e piuttosto che cercare di attirare gente da fuori si cerca di trattenere i siciliani o di avvicinare i turisti delle regioni limitrofe. Scelta per alcuni forzata, in quanto i voli che dall’estero arrivano in Sicilia sono pochi, come sottolinea Giusva Pulejo, che comunque qualche straniero, anche dall’Inghilterra, lo ha ospitato: “Se aumentassero gli aerei anche gli altri alberghi sarebbero contenti, non solo villa Pulejo”. Per attrarre i turisti della zona, il proprietario della villa situata a Tremestieri ha infatti lanciato dei pacchetti promozionali da luglio fino a fine agosto, come il “Day use”, ovvero una giornata a villa Pulejo senza soggiornare in cui è incluso il “Light lunch”, un pranzo leggero a bordo piscina. E per Giusva “stanno portando i primi frutti”.

Anche Maristella Bossa punta sul turismo di prossimità: “Messina è pregiudicata perché di base il turismo, a meno che non sia di passaggio, non si muove molto. Per questo noi puntiamo sul movimento di prossimità territoriale, quindi persone della Sicilia o delle regioni limitrofe”. Il suo B&B, però, essendo vicino alla clinica Cot, ha ripreso la sua attività anche grazie a ragioni sanitarie o lavorative.

Inoltre anche l’Oasi Azzurra Village aveva avviato delle promozioni rivolte ai messinesi che, racconta Nanni Previti, proprietario della struttura, hanno sì incoraggiato a scegliere l’Oasi di San Saba, ma che non hanno naturalmente colmato il vuoto lasciato dai tour operator che ogni anno soggiornano nell’albergo. Quelli che negli anni scorsi erano infatti uno dei punti di forza dell’Oasi Azzurra Village, ovvero i turisti stranieri, quest’anno sono completamente assenti: “Nemmeno uno. Zero“, commenta Nanni Previti.

Al B&B Town House Messina Paradiso, gestito da Enrico Russo, invece, l’80% degli ospiti sono persone che vivono fuori e che sono rientrate per passare qualche giorno nella terra natia. Lo stesso, ma con numeri un po’ più bassi, è stato nei vari locali fra Ganzirri e Torre Faro gestiti da Giuseppe Mangraviti, della Pro Loco Capo Peloro.

Per quanto riguarda la frequenza, è uniforme in tutte le strutture. Giugno è stato un mese stroncato ovunque. Un po’ ci si è ripresi a luglio, con percentuali che vanno dall’80% al 70% di prenotazioni in meno rispetto all’anno scorso, mentre per agosto si prevedono lievi miglioramenti, per quanto possibile fare previsioni.

Voci fuori dal coro sono quelle di Giusva Pulejo, che il 70% di prenotazioni in meno lo ha avuto a giugno e che quindi prevede una maggiore ripresa nelle prossime settimane, di Giuseppe Mangraviti, che addirittura dice di aver impegnato tutte le Case vacanze per luglio (“quelle di cui mi fido”, ha specificato, perché ne gestisce molte con diversi proprietari), di Chiara Bellantoni, che  prevede solo un 50% di prenotazioni in meno rispetto al 2019, e di Nanni Previti, che prevede un’occupazione della propria struttura al 100% durante le due settimane centrali di agosto.

Naturalmente cambia anche il modo di gestire i locali da affittare per gli albergatori, che stanno prendendo le precauzioni del caso, chi facendo anche qualcosa in più rispetto alla ordinaria sanificazione, alla collocazione dell’igienizzante o all’invito a rispettare le norme. Un esempio è Maristella Bossa, che si assicura che tutti i turisti provenienti da fuori Regione si siano iscritti alla piattaforma Siciliasicura, rifiutando prenotazioni qualora diventino troppe per consentire il distanziamento sociale: “Il cliente però risponde con molta serenità. Non è preoccupato perché apprezza la pulizia e gli accorgimenti sotto il profilo della prevenzione. La gente è stanca di avere paura anche nel luogo dove viene per rilassarsi”.

Discorso simile è stato fatto dal proprietario di Villa Pulejo, che punta proprio su un servizio ad hoc per rassicurare il cliente e fargli godere una vacanza in tutta serenità. Chiara Bellantoni, invece, ha deciso di chiudere i luoghi comuni e la sala colazione, consegnando tutto in camera: “Le persone non sono sempre attente alle regole del distanziamento, e così evitiamo di fare i vigili”.

 

 

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