MESSINA. “Non mi dispiacerebbe a gestire entrambe i ruoli, per l’intera provincia e gli altri 107 comuni. Porremo la questione al governo regionale, e la porremo in termini puntuali insieme al nuovo sindaco di Catania Salvo Pogliese ed al sindaco di Palermo Leoluca Orlando”. Dopo Palazzo Zanca, Cateno De Luca “espugna” anche Palazzo dei leoni, sede della Città metropolitana. Il suo ruolo da sindaco di Messina lo pone anche al vertice dell’ex Provincia regionale, e il deputato regionale (ancora per una ventina di giorni) è intenzionato a mantenere entrambe le cariche, “a prescindere dalla pronuncia della Corte costituzionale”, spiega De Luca: l’alta corte è chiamatra tra qualche giorno a decidere della regolarità della norma votata dall?Ars che in spstanza riporta in auge gli organi politici dell’ente, cancellati nel 2013.

“Io spero che il parlamento regionale intervenga – spiega De Luca – si è affrontato solo il tema della rappresentanza politica, non quello delle risorse o delle competenze. Questa norma è nata male e sta andando ancora peggio, e non ci piace questa situazione in cui l’ex Provincia sembra quei nobili in decadenza: un palazzo bellissimo che è vuoto di contenuti. Per questo vorrei tentare di creare le condizioni affinchè si chiariscano le posizioni di un ente che deve essere messo in condizione di funzionare”.

Perchè, secondo il neo sindaco di Messina, “La necessità non è di trovare poltrone politiche per chi è rimasto fuori, ma di definire le competenze concrete e definitive dell’ente e come debba operare. L’unica attenzione che ho visto, invece, è quella riguardante la rappresentanza politica, uno sbocco per i disoccupati della politica”.

Poi l’analisi delle condizioni dell’ente: “La situazione finanziaria è rimasta la stessa e non si è data alcuna prospettiva, col personale rimasto “appeso” che ovviamente non riesce a lavorare con serenità e al massimo delle professionalità: di questi argomenti mi farò ambasciatore immediatamente, e bisogna che i due palazzo lavorino in sinergia e collaborazione reciproca. Avere un vertice politico unico ci consentirà anche l’eventuale ricollocazione del personale tra i due enti. Dobbiamo smetterla di avere strutture che in parallelo fanno le stesse cose, e dobbiamo invece utilizzare al meglio le risorse”.

Incidentalmente, proprio la situazione della provincia potrebbe far funzionare quella parte del programma di De Luca che prevede la defenestrazione di praticamente quattro quinti dei dirigenti del Comune.“Qui c’è il problema inverso”, si è lasciato sfuggire dopo aver incontrato i due dirigenti, il facente funzione ed il segretario generale. “Attualmente ci ritroviamo con cinque o sei uffici di ragioneria e una serie di doppioni. Razionalizzando io riesco a liberare risorse umane tramite una riorganizzazione degli enti: in quest’ottica, si può immaginare una mobilità dei dirigenti di Palazzo Zanca verso la Provincia Metropolitana”.

 

 

 

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