MESSINA. La querelle fra il “Verona Trento” di Messina e l’Istituto Tecnico Nautico “Caio Duilio” assume sfumature paradossali: ci sono due scuole, tre plessi (e mezzo) eppure gli studenti e i docenti dell’Istituto Tecnico tecnologico ieri mattina hanno protestato per carenza di aule (qui l’articolo con le foto), svolgendo lezione alla Passeggiata a mare e a piazza Duomo con striscioni sullo sfondo come “Giù le mani dal Verona Trento” o “La scuola sì, ma non così”. Così come? Doppi turni, per sopperire alla mancanza di aule.

La questione non nasce di certo ieri: dal 2006 alcune classi dell’Istituto Nautico “Caio Duilio” occupano un’ala del plesso del “Verona Trento” in via Ugo Bassi. La storicità della scuola, fino a poco tempo fa unica nel suo genere in tutta la zona, attira infatti ragazzi da tutta la Sicilia e la Calabria, con l’inevitabile conseguenza di un numero di iscritti maggiore alla disponibilità di locali dell’Istituto. Da qualche anno sono state aperte altre due scuole di questo tipo, a Milazzo e a Reggio Calabria, così la preside del “Verona Trento” ha avviato una serie di azioni per potersi riappropriare dell’ala attualmente occupata, chiedendo alla Città Metropolitana di Messina (che ha titolarità in materia) di trovare delle soluzioni alternative («l’unicità del Nautico “Caio Duilio” è paragonabile a quella del Verona Trento»).

Negli anni, però, nulla è stato risolto e ad aggravare la situazione è stato anche lo spostamento, due anni fa, di tutte le classi (escluse quelle del Professionale) dal plesso “Majorana” sul viale Giostra a quello centrale, con lo “svuotamento” della struttura in zona Nord e l’inevitabile sovraffollamento di quella in via Ugo Bassi, che così facendo doveva potenziare l’Istituto (infatti sono stati trasferiti anche i laboratori, di cui la scuola necessita visti i suoi indirizzi). Per sopperire al problema, il “Verona Trento” ha proposto al Nautico di trasferirsi in un piano del “Majorana”, ma la risposta della scuola non è stata accondiscende, in quanto distante dal centro: «Non vedo perché dovrei occupare una scuola che loro non vogliono più. Ma non è questo il punto: il problema reale è che almeno il 50% degli studenti che abbiamo sono viaggiatori. Se la città di Messina vuole che il Nautico sparisca, che lo trasferisca in montagna», dice Maria Schirò, preside del “Caio Duilio”.

Adesso, quindi, ci sono due scuole in un plesso (il Tecnico tecnologico “Verona Trento” e parte del “Caio Duilio”), il “Majorana” quasi vuoto in cui non ci vuole andare nessuno e la Città Metropolitana che ha individuato una possibile sede per il Nautico, soluzione attualmente in stand by: Palazzo dei Leoni aspetta l’approvazione alla proposta del “Caio Duilio”, la cui preside però dice di non avere ricevuto alcuna notifica.

Dopo il rifiuto di traslocare al “Majorana” (in quanto giudicata una proposta «non idonea»), infatti, la Città Metropolitana ha cercato delle nuove soluzioni, individuate in un progetto a lungo termine da 14 milioni di euro per la costruzione di una nuova scuola sotto il Verona Trento (nei locali delle ex officine) e, nel frattempo (si aspetta il decreto ministeriale entro la fine dell’anno e poi dovrebbero passare altri due anni per la realizzazione dei lavori), una strategia a breve termine che prevede il trasferimento delle classi cha attualmente occupano il “Verona Trento” in uno fra due locali che Palazzo dei Leoni affitterebbe: allo Zir, sopra una concessionaria (scartata dalla preside del Nautico perché non possiede locali a sufficienza: bisogna ospitare 28 classi), e in via Santa Cecilia (il proprietario di questo palazzo è stato addirittura presentato a Salvo Puccio, dirigente della Città Metropolitana, che sta seguendo la vicenda, dalla dirigente scolastica Maria Schirò).

Vista la disponibilità da parte della Città Metropolitana ad affittare l’immobile e della preside del Nautico a trasferirsi, quest’ultima opzione sembrerebbe quella più gettonata. Ed ecco che si arriva al nodo del pettine: secondo Salvo Puccio, per concludere l’operazione, Palazzo dei Leoni aspetterebbe una risposta di accettazione da parte della scuola “Caio Duilio” («La aspettiamo da inizio luglio e siamo pronti a far partire i lavori, che richiederebbero dai 70 ai 90 giorni, anche dopodomani»); secondo la preside Maria Schirò, invece, «non è arrivata alcune richiesta. La settimana scorsa sono andata alla provincia, nell’ufficio dell’ingegnere Puccio, e ho portato il proprietario di questo stabile per concludere il contratto. Siamo rimasti che loro avrebbero dovuto dare delle risposte al proprietario e lui avrebbe dovuto dire sì o no. Ma l’intenzione c’era».

Tornando alla protesta, questa non è stata vista di buon occhio dal sindaco della Città Metropolitana di Messina, Cateno De Luca, che stando al racconto del “Verona Trento”, nell’ultima riunione sull’argomento, aveva avuto «un’inversione di marcia» nella soluzione del problema, non mostrandosi aperto a trovare delle alternative come aveva rassicurato nei precedenti incontri. Inversione che lui nega: «La dirigente (del “Verona Trento”, Simonetta Di Prima, ndr) sa del finanziamento e sa che quindi questa storia finirà – commenta il sindaco metropolitano – Nonostante questo ha scelto di strumentalizzare gli studenti. L’ho incontrata almeno cinque volte in questi anni e ho sempre detto che sarei andato alla soluzione. Ora c’è ed è il finanziamento. Mi dispiace dover affermare che si tratta di mera strumentalizzazione».

La preside Di Prima, in effetti, è a conoscenza del progetto da 14 milioni, ma sa anche che ci vorranno anni prima che si realizzi e aveva chiesto una soluzione più rapida, come quella dell’individuazione del locale in via Santa Cecilia, di cui però non era a conoscenza in quanto non è il “Verona Trento” a dover essere avvertito, ma il Nautico, che ha poi l’ultima parola. «C’è da dire che in questi anni l’Istituto “Caio Duilio” ha scartato varie ipotesi, anche in centro, di affitto dei locali per poter trasferire i propri alunni», commenta Simonetta Di Prima.

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