MESSINA. Archiviate le primarie, il Pd messinese deve guardare avanti. E’ il pensiero dell’area che fa riferimento al vincitore della consultazione per la segreteria nazionale del partito Nicola Zingaretti, rappresentata a Messina dai due capilista Emanuele Giglia e Felice Calabrò.
“L’elezione di Nicola Zingaretti a segretario nazionale del PD, il largo consenso che la sua mozione ha ottenuto nella città e nella provincia di Messina, impongono a tutti quelli che lo hanno sostenuto di lavorare perché si affermi anche nella nostra realtà, il suo progetto di rinnovamento e di rilancio del partito. A questo scopo, con unità d’intenti ma nel rispetto del pluralismo, è necessario un radicale cambiamento del partito, per rendere più incisive le iniziative e recuperare il consenso perduto.
Nel corso di questi anni, pur in presenza di scelte politiche ed organizzative discutibili abbiamo dato ampia prova di spirito unitario.
Sul piano dell’organizzazione politica è necessario un netto cambio di fase per dare al PD in provincia di Messina, il profilo riformista e progressista che gli iscritti e gli elettori hanno sollecitato con le primarie, in questo contesto un partito aperto e inclusivo deve assicurare il rispetto delle regole.
Bisogna superare la lunga stagione di paralisi che si è determinata confrontandosi con la drammatica situazione economica e sociale della nostra provincia.
Portare avanti iniziative per lo sviluppo e l’occupazione in grado di contrastare le politiche dei governi regionali e nazionali che non creano lavoro e offrono assistenzialismo.
Infine bisogna contrastare con energia l’amministrazione del Comune di Messina e della Città Metropolitana. Una maggiore attenzione bisogna dedicare alla gestione della Città Metropolitana, caratterizzata dalla mancata assenza di risultati sui vari fronti (scuole, strade, situazioni economica e finanziaria).
Appare evidente che per la città di Messina, al di là dei proclami e del proliferare di società partecipate (che producono solo poltrone) il Sindaco non è stato in grado di risolvere nessuno dei problemi agitati nei mesi scorsi (a partire dal risanamento, dall’efficienza dei servizi, dall’utilizzo delle risorse disponibili). Non a caso si è rifugiato, di nuovo, nelle braccia del centrodestra.
Il PD ed il centrosinistra hanno il dovere di rilanciare in consiglio comunale le proprie proposte per la città e costruire le condizioni per dare un governo serio ed efficace a Messina.
Su queste basi bisogna sviluppare la discussione sul futuro del PD a Messina, per costruire un campo largo di forze politiche e civiche che possano dialogare con le forze sociali e produttive, con l’associazionismo e, soprattutto, mobilitino la partecipazione dei tanti cittadini ostili e scettici rispetto alle ricette e ai proclami dei populisti nazionali e locali”.