MESSINA. Poco meno di 4mila euro. È la cifra che dovranno pagare gli aspiranti insegnanti per alunni disabili che il 25 e il 26 maggio si contenderanno i 355 posti disponibili a Messina per diventare docenti di sostegno, a fronte dei 1185 posti totali in Sicilia (9.649 in tutta Italia). Costi, quelli relativi al Tfa, in linea con quelli del resto dell’isola, che si piazza ai primi posti in Italia sia per quanto riguarda le prove d’accesso (150 euro di ticket per partecipare al test di ammissione), sia per quel che concerne il corso di formazione, che sosterranno solo gli ammessi. In questo caso la cifra da pagare, come stabilito dai quattro atenei siciliani (Palermo, Catania, Messina e Enna), ammonta a tremila e settecento euro. Ben mille e duecento euro in più rispetto ai 2.500 euro richiesti dagli atenei di Bari, Firenze, Pisa e Siena. E lo stesso vale per il costo del test di accesso, che a Perugia costa 60 euro e a Genova 90. Il più caro? I 200 euro delle Marche, una cifra superiore del 100% rispetto alla media di 100 euro dell’ultimo ciclo. 

Per un precario della scuola che vuole intraprendere questa professione – commenta su Orizzontescuola Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – è una cifra davvero troppo alta. Anche perché per il futuro, scorrendo i decreti legislativi della Legge 107 del 2015 su reclutamento e sostegno, è una spesa di cui si farà carico lo Stato, inglobandola nella formazione triennale dei vincitori di concorso. Questo significa che mentre è stata approvata la riforma, con l’introduzione dei FIT, la Formazione Iniziale e Tirocinio, il Tfa continua a costare sempre più caro”.

Dei 355 posti disponibili a Messina, 40 sono per la scuola d’infanzia, 160 per la primaria, 75 per la scuola media e 80 per la scuola secondaria di secondo grado. 

 
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