PALERMO. “Siamo contrari a tutte le forme di monetizzazione del bisogno, sia diretta che indiretta, a qualsiasi approccio pietistico e assistenzialistico”, così rispondono dall’Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale (Anfass) alla proposta di Rosario Crocetta. E continuano: “È necessario e urgente istituire un tavolo con la presenza attiva del mondo associativo per rendere concreta l’integrazione socio-sanitaria, l’inclusione scolastica, l’inclusione lavorativa, l’inclusione sociale, senza assistere più ad uno sterile scaricabile tra i vari soggetti deputati”. 

La proposta avanzata da Crocetta  alle famiglie era di seimila euro divisi in tre mesi, a partire da aprile. Una promessa fatta ieri dal presidente della Regione alle associazioni che si occupano delle persone con disabilità gravissime: duemila e quattrocento quelli residenti in Sicilia, dei quali 369 (erano  371, ma due sono morti da poco) negli otto distretti della provincia di Messina. Una cifra, quella paventata dal Governatore, sei volte superiore a quella stanziata fino ad ora per ciascun disabile, a cui spettano poco più di 4mila euro l’anno, ovvero 350 euro al mese, per un’assistenza “h24” che esiste solo sulla carta. 

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