MESSINA. In occasione della XXXI Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione e alla Siccità, che si celebra il 17 giugno 2025, l’Ordine dei Chimici e dei Fisici della Provincia di Messina, in collaborazione con AssoCEA Messina APS (Associazione da anni impegnata nella promozione della cultura ambientale e nella sensibilizzazione sui temi della desertificazione e della siccità in partenariato con il Nodo InFEA della Città Metropolitana di Messina), hanno proposto l’organizzazione di un Convegno scientifico-tecnico.

L’evento è finalizzato ad affrontare le sfide critiche poste dalla desertificazione e dalla siccità, con particolare riferimento alle aree più vulnerabili del Mezzogiorno d’Italia, incluse le regioni insulari di Sicilia e Sardegna, e ad identificare strategie efficaci per limitare, fermare e invertire tale processo.

La desertificazione, definita dalla Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla desertificazione (UNCCD) come la degradazione del suolo nelle zone aride, semi-aride e sub-umide secche, rappresenta una delle più pressanti sfide ambientali e socio-economiche a livello globale e, in particolare, per il bacino del Mediterraneo. Questo processo è esacerbato dalla complessa interazione tra fattori naturali avversi (variabilità climatica, siccità prolungata, caratteristiche pedologiche e geomorfologiche) e pressioni antropiche insostenibili (uso intensivo e non pianificato del suolo, deforestazione, pratiche agricole e zootecniche non conservative, gestione inefficiente delle risorse idriche).

Nel contesto dei cambiamenti climatici in atto, caratterizzati da aumento delle temperature medie, alterazione dei regimi pluviometrici e incremento degli eventi estremi, la vulnerabilità dei territori del Sud Italia, storicamente esposti a tali dinamiche, risulta ulteriormente accresciuta.

La perdita di fertilità del suolo, la riduzione della capacità agro-silvo-pastorale, la diminuzione della biodiversità e l’aumento del rischio idrogeologico sono tra le manifestazioni più evidenti e dannose.

Il Convegno proposto si prefigge di costituire una piattaforma multidisciplinare per la sintesi delle conoscenze scientifiche più avanzate e delle esperienze operative nella valutazione, nel monitoraggio e nella mitigazione dei processi di desertificazione e siccità.

Un’attenzione particolare sarà dedicata alle specificità pedoclimatiche, ecologiche e socio-economiche della Sicilia e della Sardegna, quali aree emblematiche del rischio nel contesto nazionale ed europeo, al fine di identificare le strategie più appropriate e contestualizzate.

L’obiettivo primario è quello di mettere a sistema le evidenze scientifiche e le migliori pratiche, promuovendo un approccio integrato basato sull’analisi dei principali driver della degradazione del territorio e sulla conseguente identificazione di misure di pianificazione e gestione sostenibile.

A tal fine, il Convegno proporrà un approfondimento metodologico basato sul modello concettuale MEDALUS (MediterraneanDesertification and Land Use).

Questo framework integrato analizza la sensibilità alla desertificazione attraverso la valutazione sinergica di fattori naturali e antropici, raggruppati in aree chiave, offrendo una base solida per la comprensione della vulnerabilità territoriale.

Nell’ambito del Convegno, sarà data particolare enfasi alla rivisitazione critica e all’adattamento di tale modello e di metodologie similari alle condizioni attuali e future, considerando la disponibilità di nuovi dati, le evoluzioni tecnologiche (es. telerilevamento, sistemi informativi geografici – GIS) e la necessità di integrare scenari di cambiamento climatico e socio-economici per una valutazione prospettica del rischio.

Saranno previste sessioni dedicate all’analisi di ciascun fattore del modello MEDALUS (o delle sue evoluzioni), con interventi di esperti scientifici e tecnici di riconosciuto prestigio. I fattori chiave che verranno analizzati sono:

  1. Qualità del Clima: analisi delle caratteristiche climatiche regionali e locali che influenzano la vulnerabilità, quali regimi pluviometrici (quantità, distribuzione temporale, intensità degli eventi), temperature medie ed estreme, durata dei periodi di siccità e bilancio idro-climatico (es. Evapotraspirazione Potenziale). Un clima caratterizzato da deficit idrici strutturali o accentuati dalla variabilità inter-annuale aumenta significativamente il rischio.
  2. Qualità della Vegetazione: valutazione del ruolo cruciale della copertura vegetale nella protezione del suolo, nel ciclo idrologico e nel mantenimento della biodiversità. Saranno esaminati indicatori quali tipologia della vegetazione (foreste, macchia mediterranea, aree agricole, pascoli), grado di copertura del suolo, biomassa, stato di salute e resilienza agli stress ambientali. Una copertura vegetale insufficiente o degradata accresce l’esposizione del suolo ai processi erosivi.
  3. Qualità del Suolo: approfondimento delle proprietà intrinseche del suolo che determinano la sua resistenza alla degradazione. Saranno considerate caratteristiche fisiche (tessitura, struttura, profondità, permeabilità, capacità di ritenzione idrica), chimiche (contenuto di sostanza organica, fertilità, salinità) e biologiche. Suoli sottili, poveri di sostanza organica, con scarsa aggregazione strutturale e ridotta capacità idrica sono intrinsecamente più suscettibili.
  4. Qualità dell’Uso e Gestione Antropica del Territorio: analisi dell’impatto delle attività umane sul rischio di desertificazione. Saranno discusse le implicazioni di sistemi di coltivazione (monocolture intensive, pratiche non conservative), tecniche di irrigazione (efficienza, prelievi insostenibili), gestione del bestiame (sovrapascolo), modifiche del paesaggio (deforestazione, incendi, urbanizzazione diffusa) e infrastrutture. Una gestione non sostenibile accelera i processi di degrado e riduce la resilienza del sistema territoriale.

Oltre all’analisi dei driver e alla discussione sull’applicabilità di modelli di valutazione del rischio, il Convegno esplorerà le strategie integrate di pianificazione e gestione sostenibile del territorio necessarie per contrastare efficacemente la desertificazione nel Mezzogiorno d’Italia.

Partendo dalle evidenze scientifiche emerse, si discuterà come tradurre la valutazione del rischio in azioni concrete di prevenzione, mitigazione e ripristino, promuovendo l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Saranno affrontati temi cruciali quali:

  • L’implementazione di pratiche agricole e forestali conservative (agroecologia, selvicoltura sostenibile, gestione del pascolo);
  • La gestione efficiente, resiliente e circolare delle risorse idriche;
  • Il ripristino ecologico e la riabilitazione dei suoli degradati;
  • L’applicazione di strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica orientati alla sostenibilità, alla mitigazione del consumo di suolo e all’adattamento ai rischi ambientali;
  • Il ruolo delle tecnologie innovative (monitoraggio satellitare, sensoristica, modellistica predittiva) nel supporto alle decisioni;
  • Le politiche di governance, il quadro normativo e il coinvolgimento attivo degli stakeholder locali e regionali.

 

Diretta su https://www.youtube.com/@AssoCEAMessinaAPS2008/streams

(Canale Youtube di AssoCEA Messina APS)

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