MESSINA. Porto di armi ed oggetti atti ad offendere, maltrattamenti i famiglia e tentato furto in concorso. Questi i reati contestati ieri dalla Questura di Messina che vedono protagonista del primo reato un sessantacinquenne arrestato nel centro città, per il secondo un 49enne di Patti e per il terzo reato una donna e due uomini.

Il sessantacinquenne è stato visto estrarre un’arma dal borsello e puntarla contro alcuni cani randagi sabato mattina nel centro città. Arrestato dopo l’immediato intervento dei poliziotti delle volanti impegnati nel controllo del territorio che hanno permesso di individuare l’uomo che ha consegnato spontaneamente una pistola a tamburo a salve con relativo tappo rosso e un coltello lungo 20 centimetri che teneva nel borsello. La successiva perquisizione portava al rinvenimento di un’altra pistola calibro 8, anche questa con tappo rosso, con relativo caricatore e circa 100 cartucce che l’uomo custodiva in un’altra borsa a tracolla.

Si è ritenuto necessario, quindi, fare un’ulteriore perquisizione, stavolta presso l’abitazione dell’uomo, all’interno della quale i poliziotti hanno rinvenuto una terza pistola ad aria compressa, una quarantina di piombini ed altrettante cartucce per pistola a salve.

Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro e l’uomo denunciato per i reati di porto di armi ed oggetti atti ad offendere e procurato allarme.

Nel pomeriggio di ieri, invece, i poliziotti del Commissariato di P.S. di Patti hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un uomo di 49 anni ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori nei confronti della moglie. Il provvedimento è l’epilogo di una lunga e articolata attività di indagine svolta dagli agenti del Commissariato di Patti coordinati dalla Procura della Repubblica della stessa città.

I dati raccolti, anche sulla base delle dichiarazioni di persone vicine al nucleo familiare, hanno consentito di ricostruire il lungo periodo, iniziato nel 2017, connotato da violenze fisiche e psicologiche, vessazioni e umiliazioni. L’uomo, infatti, molto spesso si dimostrava aggressivo nei confronti della moglie, per lui oggetto di forte gelosia e possessione, la quale veniva costretta a subire percosse, ingiurie e minacce, a volte anche in presenza dei figli.

I poliziotti di Patti hanno seguito da vicino la vicenda, registrando ogni episodio, che si aggiungeva ai precedenti, fino a delineare quello che il giudice ha definito come un vero e proprio programma criminoso, animato dall’intenzione unitaria di vessare la vittima.

Alla luce dei fatti, il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta del Sostituto Procuratore, ha emesso nei confronti dell’uomo un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.

 Altre tre persone sono state denunciate ieri dai poliziotti delle Volanti: stavolta il reato contestato è tentato furto in concorso.

Scenario della vicenda un appartamento abusivamente occupato una settimana fa da una donna che, per questo motivo, era già stata denunciata per occupazione abusiva di immobile. I poliziotti hanno sorpreso la stessa donna e due uomini, mentre erano intenti a caricare su un camioncino la mobilia sottratta dallo stesso appartamento occupato.

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