MESSINA. Dove andranno a finire i soldi della democrazia partecipata 2019? A Bordonaro, per la realizzazione di una piazzetta attrezzata di giochi per bambini, e a Castanea, sempre per un’area giochi. I due progetti, richiesti dalla cittadinanza tramite il bando che permette ai cittadini di diventare parte attiva nel processo amministrativo, sono stati quelli più votati con rispettivamente 172 e 26 voti. In realtà, a partecipare sono stati in pochi (basti pensare che su 230mila abitanti solo 312 hanno votato).

Ma cosa sta più a cuore ai messinesi? Tra i pochi che hanno presentato un progetto, emerge che il tema più sentito è quello degli spazi verdi. Un terzo dei voti (203), infatti, rientra nella materia “Aree verdi”, mentre 49 hanno optato per “Ambiente e territorio”. In 34 hanno votato progetti inerenti le attività culturali e sportive, in 15 “Sviluppo economico e turistico” e in 11 “Attività scolastiche e sociali”. Numeri bassi, di appena poche unità, che però vanno contestualizzati ad una percentuale molto bassa di voti: a presentare un progetto è stato lo 0,1% dei messinesi.

Eccetto Bordonaro, che ha raccolto 172 proposte per l’area tematica, il resto dei voti è stato (più o meno) distribuito equamente. Castanea occupa il secondo posto con 26 voti, ma -6 c’è Camaro (20 voti). Nel villaggio in centro, la maggior parte dei cittadini ha richiesto la riqualificazione di un parco antistante la chiesa di San Luigi, che corrisponde a piazza Barbazza. Ma ci sono state anche proposte come quella di rendere il vecchio ponte delle ferrovie una pista ciclabile, o il rifacimento dei tombini o anche un intervento di manutenzione in via Nino Trovato.

Il resto dei voti non supera la decina (10 progetti sono stati presentati per l’Annunziata) e si dividono fra Acqualadroni (5), Contemplazione (2), Contesse (3), Curcuraci (1), Faro Superiore (4), Galati Marina (1), Ganzirri (3), Gazzi (2), Gesso (2), Giampilieri (1), Massa San Giorgio (1), Mili San Pietro (1), Pace (1), Portella Rizzo (1), Rodia (1), San Filippo Superiore (1), Santa Margherita (3), Sant’Agata (3), Santo (4), Spartà (3), Torre Faro (5) e Tremestieri (1).

Alcune delle proposte, però, non sono state presentate per una zona in particolare, ma per l’intero territorio comunale, ed evidenziano un cambio di look che i cittadini vorrebbero per Messina, come ad esempio l’idea di uno skatepark (6 voti), quella sulla realizzazione di un’app a pagamento che indichi ai turisti un percorso e i luoghi da visitare (1), un centro culturale musicale solidale rivolto alla cittadinanza (1) o una riqualificazione delle mura della città coinvolgendo artisti e artigiani (1).

Ma ci sono anche richieste più semplici, come la pulizia delle strade (spazzamento e scerbatura) e la messa a norma delle strisce pedonali, l’installazione di macchine “mangia-plastica” in luoghi ad alto abbandono di piccoli rifiuti, la riqualificazione della Zona Falcata (che di recente rientrata nell’agenda programmatica della Regione Siciliana).

“Sto monitorando tutto ciò che riguarda la democrazia partecipata in quanto ritengo che sia uno strumento fondamentale che consente ai cittadini una partecipazione attiva nella vita pubblica e nelle scelte che riguardano la programmazione di alcune attività o riqualificazioni sul territorio”, ha dichiarato in merito la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle Cristina Cannistrà, che ha presentato una richiesta di accesso agli atti per avere i dati sulla presentazione dei progetti.

La consigliera è anche prima firmataria della delibera “Bilancio partecipato”. Il gruppo consiliare pentastellato, nel 2018, ha inoltre portato in aula un regolamento sulla materia, approvato a maggio 2019.

Di seguito tutti i progetti presentati e i rispettivi voti:

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Roy
Roy
23 Dicembre 2020 8:07

Mai sentito parlare di questa democrazia partecipata prima d’ora.