MESSINA. «Comprendo che Interdonato è da tempo incazzato con me perché non nomino più nei collegi sindacali suoi colleghi di studio, pur se validi professionisti, per avere il suo voto favorevole in Consiglio comunale, ma anche i cani ad un certo punto si stancano delle zecche». A scriverlo, su Facebook, è il sindaco di Messina Cateno De Luca, replicando in un post al consigliere comunale e vicepresidente del consiglio comunale Nino Interdonato (Siciia Futura) in merito al “Regolamento sul canone unico patrimoniale”.

«L’amministrazione comunale ha proposto un regolamento certamente peggiorativo per le attività nel settore ristorativo. I miei 46 emendamenti, votati da tutti i gruppi consiliari, hanno cancellato storture quali: maggiorazione del canone del 100% in Ztl, limite per le concessioni a 40 mq, divieto di ampliamento dei marciapiedi», si legge in un commento (di due giorni fa) del consigliere, che conclude: «Chi ci doveva sbranare con il confronto, si è ritirato a tavolino».

Segue una nota indirizzata al sindaco, pubblicata sui social dallo stesso primo cittadino. «Caro De Luca, quando riuscirai a esprimere un concetto senza insultare il prossimo potrai confrontarti con me, in aula consiliare, luogo in cui siamo preposti a stare, anche se te ne guardi bene. Non darmi del venditore di fumo, sai bene che non ti ruberei mai il ruolo. Anzi fatti raccontare dai tuoi sodali la verità: È vero o no che limitavate le concessioni al 50% della superficie? È vero o no che avevate proposto la maggiorazione del canone del 100% in ZTL? È vero o no che avevate fissato il limite per le concessioni a 40 mq? È vero o no che non consentivate l’ampliamento dei marciapiedi a carico dei concessionari? Gli atti parlano chiaro e sono incontrovertibili! Ovviamente i tuoi sodali, non accettando la sconfitta cui andavano incontro inesorabilmente, se la sono fatta alla larga! P. S. Sempre i tuoi sodali ti hanno informato male, sul piano tari mi sono astenuto come da prassi in quanto presiedente del consiglio comunale, viceversa avrei votato no insieme al mio gruppo. Cordiali saluti a te e alla tua banda degli onesti!»

«Perché Nino Interdonato – risponde De Luca – è stato uno di quelli che non ha voluto affrontare l’anno scorso il dibattito sulla seconda relazione del sindaco in palese violazione di legge? Accetto la sfida del signor Interdonato e ci vediamo in consiglio comunale per dibattere sulla terza relazione del sindaco. Confermo che è un venditore di fumo come il suo padrino politico perché non ha il coraggio di ammettere che l’astensione è lo strumento regolamentare utilizzato dai vigliacchi politici che non hanno abbastanza attributi per prendersi certe responsabilità».

Poi la frase “criptica”, con il riferimento allusivo a presunte nomine fatte “in cambio” di un voto favorevole. «Comprendo che Interdonato è da tempo incazzato con me perché non nomino più nei collegi sindacali suoi colleghi di studio, pur se validi professionisti, per avere il suo voto favorevole in consiglio comunale ma anche i cani ad un certo punto si stancano delle zecche».

«Quante sciocchezze. Se andate a controllare il report delle mie votazioni di Aula – commenta l’esponente di Sicilia Futura –  scoprirete che i voti favorevoli sono maggiori dei contrari. Se una delibera è corretta la si vota, altrimenti si emenda o si boccia, vedi canone unico di sabato. Andava bocciata in tronco, ma l’ho recuperata con 46 emendamenti. Ad ogni modo se adombra sospetti, auspico che segua una denuncia circostanziata in Procura. Credo che finirebbe come una querela fatta da un assessore comunale».

 

 

 

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