MESSINA. Una sofisticata scheda elettronica in cui un microprocessore e un microcontrollore simulano i due emisferi del cervello e, comunicando attraverso una memoria “sociale” condivisa, utilizzano algoritmi di intelligenza artificiale per prevedere danni, anomalie e criticità.  Si chiama Arancino ed è l’innovativo sistema di Intelligenza artificiale “made in Sicily” ideato e sviluppato dalla digital innovation company messinese SmartMe con l’idea di riprodurre il funzionamento del sistema neurobiologico del cervello umano. Nell’ultimo anno Arancino ha già trovato importanti applicazioni tanto all’interno di progetti di industria 4.0 quanto di progetti di smart city e viene presentato ufficialmente in questi giorni a Maker Faire Roma, uno degli eventi più importanti dedicati all’innovazione.

“Come tanti ingegneri millennial abbiamo mosso i nostri primi passi nel mondo dell’elettronica sperimentando e imparando con Arduino – spiega Angelo Zaia, a capo di SmartMe – La stessa scelta del nome vuole essere anche un omaggio, oltreché alla Sicilia, all’architettura hardware con la quale siamo cresciuti. Insomma, per anni ci siamo nutriti di arancini e arduini. Oggi il nostro sistema Arancino.AI, come il suo illustre predecessore, si basa sulla semplicità di utilizzo, sulla velocità nell’implementazione e sull’approccio open source.”

Arancino AI è, quindi, innanzitutto una sofisticata scheda elettronica in cui convivono un emisfero sinistro, che presiede alle funzioni di calcolo e all’abilità logico-matematica, e un emisfero destro, che possiede le abilità spaziali e si relaziona con l’ambiente e con le altre entità. L’attività dei due emisferi (funzione che in Arancino viene svolta da un microprocessore e da un microcontrollore) viene coordinata da un elemento terzo detto memoria condivisa che, esattamente come il corpo calloso del cervello umano, li fa comunicare tra loro e, a livello superiore, attraverso diversi tipi di connessione (LoRa, Sigfox, Bluetooth, wifi, 4/5G), si relaziona agli altri dispositivi analoghi presenti all’interno di una rete. I dati vengono raccolti, analizzati, elaborati e consentono il rilevamento in tempo reale di anomalie e difetti dei sistemi e delle apparecchiature che si stanno monitorando.SmartMe ha sviluppato poi una soluzione orizzontale orientata al cloud che permette l’interscambio di informazioni con gli Arancini prescindendo dalla loro posizione, configurazione hardware, software e di rete.
“Si pensi a sistemi complessi come gli ambienti industriali, spiega Angelo Zaia, all’interno dei quali una serie di Arancini connessi tra loro sono in grado di informatizzare tutti i processi facendo comunicare tra loro operatori e macchine e mantenendo lo stato di salute del sistema in un’ottica di centralità del fattore umano, di sostenibilità e di manutenzione predittiva.”
Ma i campi di applicazione sono pressoché infiniti. Per esempio, per la gestione di flotte aziendali, come nel caso del gruppo Tecnokar (produzione e distribuzione di semirimorchi con sede in Umbria) per il quale SmartMe ha sviluppato e implementato l’innovativa soluzione Tecnokapp, una piattaforma completa che consente la gestione e l’attivazione delle funzioni di un trailer in maniera completamente sicura, migliorando le procedure relative al fleet management e alla manutenzione predittiva. Tecnokapp fa un ampio ricorso all’architettura Arancino e a un framework Open Stack che consentono tanto di avviare le funzioni di gestione del rimorchio quanto di monitorare in tempo reale lo status operativo del trailer, acquisendo informazioni dai sistemi ABS e EBS di terze parti, dai sensori e dagli attuatori installati sui trailer.

Una ulteriore applicazione riguarda la realizzazione di piattaforme per il monitoraggio di grandi infrastrutture come ponti, gallerie e edifici e in cui il ricorso a sistemi di intelligenza artificiale e modelli matematici è decisivo nell’ottica della prevenzione di anomalie, shock improvvisi e impatti a lenta insorgenza quali possono essere, per esempio, quelli derivanti dai cambiamenti climatici.

SmartMe, in questo campo ha all’attivo una collaborazione con un’importante azienda come la torinese Sacertis proprio sul fronte della realizzazione di sistemi di diagnostica della stabilità e della resilienza di viadotti autostradali. Per Sacertis SmartMe ha messo a punto la softwaristica necessaria alla cosiddetta Structural Health Monitoring (SHM) e alla comunicazione tra sensori e gateway per l’analisi dei dati in tempo reale. Si tratta di una tecnologia decisiva per la prevenzione di anomalie, shock imprevisti e/o impatti a lenta insorgenza applicabile anche a gallerie e grandi edifici.

SmartMe è la digital innovation company siciliana specializzata nella progettazione e implementazione di sistemi hardware e software basati su tecnologie Internet of Things Open Source per la gestione e la cura di ambienti complessi nell’ambito dell’industria e dell’agricoltura 4.0 e per le smart city. Nata nel 2017 come spin off del dipartimento di ingegneria l’Università di Messina, SmartMe può vantare collaborazioni con importanti centri di ricerca in Italia e nel mondo, operando al fianco di numerose aziende e amministrazioni pubbliche nel loro processo di trasformazione digitale.

SmartMe è attiva nello sviluppo di sistemi di anomaly detection e manutenzione predittiva per l’industria 4.0, nella progettazione e attuazione di sistemi di device e fleet management, nonché in tutto l’ambito dello smart metering e dello smart environment per tutte quelle realtà (amministrazioni pubbliche, utility, aziende) che hanno la necessità di rendere connessi, intelligenti, efficienti e sicuri ambienti complessi come impianti di produzione, siti di produzione agricola, aree urbane, aeroporti, stazioni ferroviarie, ospedali, reti di trasporti pubblici, infrastrutture critiche, centri commerciali, aree museali, stadi di calcio e altro ancora.

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