TAORMINA. “Cruel Peter” e il thriller soprannaturale debuttano il 3 luglio alle 22.45 al Teatro Antico di Taormina come evento speciale del 65° Taormina Film Fest. Il più bel cinema all’aperto del mondo ospiterà l’anteprima del nuovo film di Ascanio Malgarini e Christian Bisceglia. Dopo il successo internazionale di Fairytale – film italiano più visto nel mondo nel 2014 insieme a La grande bellezza di Sorrentino e La migliore offerta di Tornatore – Malgarini e Bisceglia tornano al cinema con una fiaba gotica ambientata a Messina alla vigilia del devastante terremoto del 1908. È stata, infatti, la città dello Stretto il set naturale delle riprese di Cruel Peter, prodotto da Taadaaa, Makinarium, Smart Brands con Rai Cinema e il sostegno della Sicilia Film Commission nell’ambito del progetto Sensi Contemporanei.
Il film è interpretato da Henry Douthwaite (Love, Death & Robots e Off-Piste), Zoe Nochi, Katia Greco (Il capo dei capi, Il giovane Montalbano, The Elevator e Don Matteo), Rosie Fellner (Boogie Woogie, Age Of Heroes, Two Jacks), Aran Bevan (The Outcast), con la partecipazione di Aurora Quattrocchi (Malèna, Nuovomondo, Anime Nere, Viola di mare), con “camei” di Claudio Castrogiovanni, Biagio Pelligra, Gabriele Greco, Antonio Alveario, Margherita Smedile, Alberto Molonia e la partecipazione del musicista Tony Canto che esegue nel film il brano “1908”. Nel cast anche le giovani promesse del cinema siciliano Christian Roberto, Angelica Alleruzzo e Arcangelo Ciulla.
Protagonista ne è anche il cast tecnico, con prestigiose eccellenze del settore: a partire da Makinarium e Voltage Pictures, fino ad arrivare alla perizia tecnica Leonardo Cruciano e Nicola Sganga – già vincitori del David di Donatello per gli effetti digitali e makeup integrato de Il racconto dei racconti di Matteo Garrone – e alla direzione della fotografia di Duccio Cimatti.
Cruel Peter, che per quattro settimane ha portato in riva allo Stretto oltre cento persone tra produzione, attori e troupe, ha come main sponsor il gruppo Caronte&Tourist e la collaborazione di Università degli studi di Messina, Comune di Messina, Film Commission Messina, Ear Teatro di Messina, Comune di Milazzo.
Di seguito la sinossi del film:
Messina, Sicilia, 1908. Peter ha tredici anni ed è l’unico erede di una ricchissima famiglia di commercianti inglesi, gli Hoffmann. Viziato e prepotente commette atroci crudeltà nei confronti degli animali, della servitù e dei bambini che frequentano la sua casa. Nessuno ha il coraggio di ribellarsi alle sue cattiverie. Finché Alfredo, il figlio del giardiniere, decide che è venuto il momento di fargliela pagare. Lo cattura e lo nasconde in un luogo inaccessibile. Centoundici anni dopo, l’archeologo inglese Norman Nash giunge a Messina, accompagnato dalla tredicenne figlia Liz, per valutare il restauro dello storico Cimitero Inglese sito all’interno del Cimitero Monumentale. Nel corso degli scavi, il ritrovamento di una lapide riguardante la scomparsa di Peter, avvenuta tre giorni prima del catastrofico sisma del 1908, lo mette sulle tracce di un antico mistero che sconvolgerà per sempre la vita della sua famiglia.
111 anni dopo la tragica calamità, la pellicola ricrea – strizzando l’occhio alle ambientazioni vittoriane – la stessa atmosfera che vivevano i viaggiatori europei che visitavano la città agli inizi del secolo scorso, ricca, esoterica, piena di luoghi nascosti e misteriosi. Il grande schermo aiuta a immaginare com’era Messina e, forse, come potrebbe essere. Il cimitero monumentale di Messina, uno dei più antichi di Europa, diventa – insieme con il Duomo e le ville di Cristo Re e Roberto – il set di un progetto immaginifico in cui prendono forma miti e leggende, esaltando il realismo e l’anima gotica del capoluogo peloritano. Un prodotto di respiro con un appeal davvero internazionale che, puntando su maestranze locali, racconta una Messina finora mai vista sul grande schermo.
«Vorrei fosse il primo passo per ripensare l’immaginario della Sicilia – dichiara Christian Bisceglia – non solo una terra di mafia ma patria del mondo fantastico, nella speranza che l’intrattenimento cinematografico possa far fiorire un business capace di innescare circuiti virtuosi».