PALERMO. Mentre aumentano i contagi e in Sicilia si registra il primo decesso a causa della temuta variante Delta, il Governo nazionale si prepara ad affrontare una settimana decisiva. Temi caldi: il green pass (che sarà rilasciato – in linea con l’Ue – solo con la seconda dose) e un nuovo cambio di rotta sulla valutazione dei parametri, che potrebbe scongiurare il passaggio della regione in zona gialla (a causa dell’incidenza settimanale dei casi, sempre più vicina alla soglia di 50 su 100mila).
Il ministro della Salute Roberto Speranza – riporta Ansa – annuncia che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento peserà di più “il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori”. Una soluzione che mette d’accordo anche i territori, pronti a mettersi al riparo da misure più stringenti. “Chiederemo al Governo di togliere l’incidenza dei positivi dai parametri che muovono zone e colorazioni perché il rischio è di decidere delle chiusure per gente positiva a casa, quando il sistema sanitario è pienamente efficiente”, sottolineano le Regioni. Ma il calcolo dell’incidenza dei positivi ogni centomila abitanti, il cosiddetto Rt sintomi, probabilmente resterà tra i parametri, pur perdendo la sua discrezionalità nel caso in cui l’occupazione di posti letto in terapia intensiva e nei reparti ordinari non superi le percentuali di rischio del 30 e 40%. Anche su quest’ultimo dato, non si esclude una discussione sulla revisione di queste percentuali, così come diventerà sempre più tassativa la necessità di eseguire un numero minimo di tamponi (in zona bianca 150 test ogni 100mila abitanti). Nel prossimo decreto sarà anche prevista la proroga dello stato di emergenza, che al momento termina il 31 luglio. Due sono le ipotesi sulla sua prossima scadenza: fine ottobre oppure fine dicembre.
Ad intervenire sulla modifica dei parametri è stato anche il Governatore Nello Musumeci: “Riteniamo che bisogna tenere conto di chi sarà costretto ad andare in ospedale e non del numero dei contagiati, la maggior parte dei quali sono asintomatici. Mi sembra una scelta di buon senso”, ha detto ieri ad Agorà Estate, su Raitre. “In Sicilia abbiamo solo 21 ricoverati su 5 milioni di abitanti. Bisogna tenere conto dell’ospedalizzazione e non del numero dei contagiati. Non ha senso continuare a conteggiare chi ha avuto il virus. Non possiamo consentire che si debba richiudere, determinando un disastro che non sarebbe sanitario ma economico”.