MESSINA. A poco o nulla sono servite le segnalazioni di rischio frana per la strada che costeggia il torrente Papardo (ma che ufficialmente si trova al suo interno), tra l’ospedale e il villaggio di Faro Superiore: lo scorso dicembre, a seguito delle forti piogge che hanno investito Messina, la strada (quella che porta al maneggio, per essere chiari) è crollata, e a quasi due mesi dalla frana l’arteria si trova ancora dimezzata, senza che siano state prese misure di sicurezza. Il motivo? La strada si trova dentro l’alveo del torrente e, quindi, l’unica a poter intervenire è l’Autorità di Bacino del distretto idrografico della Sicilia, che ha competenza in materia di rischio idrogeologico.

A fine gennaio, dopo una segnalazione pervenuta all’Amministrazione comunale a fine dicembre 2024 dal cittadino Luciano Bavastrelli, l’Ufficio Regionale del Genio Civile di Messina, che fa capo all’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, ha inviato l’Autorità di Bacino a “voler attuare tutti gli interventi urgenti di ripristino delle opere idrauliche crollate nell’alveo del torrente Papardo, a salvaguardia della pubblica e privata incolumità”. Il cittadino segnalava proprio “il pericolo di frana per la strada limitrofa al torrente Papardo che collega, oltre al campo da Rugby, struttura pubblica potenzialmente frequentata da un consistente numero di utenti, un considerevole numero di abitazioni ad una distanza di circa trecento metri dall’impianto sportivo menzionato, alla viabilità principale costituita dalla copertura del Torrente Papardo”, si legge nella nota del Genio Civile.

“Il pericolo di frana – prosegue la nota – è rappresentato dall’erosione delle acque torrentizie che a causa del crollo delle opere idrauliche trasversali e longitudinali, presenti nel tratto in questione e facenti parte del complesso delle opere di sistemazione idraulica del corso d’acqua, hanno accelerato il processo erosivo in corso con il conseguente scivolamento in alveo di materiale detritico. Il perdurare della situazione descritta, oltre a rappresentare un pericolo per quanti percorrono la strada laterale al torrente (residenti ed utenti del campo da rugby), potrebbe causare lo scivolamento verso l’alveo (anche se la strada è già dentro il torrente in quanto è stata ricavata dentro l’alveo, ndr) di una notevole quantità di materiale detritico, proveniente dai versanti con conseguente ostruzione della sezione idrica della copertura del corso d’acqua, subito a valle del tratto interessato, esondando in danno della struttura ospedaliera e del centro abitato“, continua. E parte di questo “materiale detritico”, che poi sarebbe la strada in sé, è già crollato a fine dicembre, quando quasi metà carreggiata è precipitata, dimezzando l’arteria.

Quella della strada che va dall’Ospedale Papardo al villaggio di Faro Superiore, però, è un’istanza che va avanti da molto prima e di cui, in particolare, si sono occupati i consiglieri della VI Municipalità Massimo Costanzo e Antonino Biancuzzo, il cui ultimo intervento risale al 18 luglio 2024, quando hanno chiesto di invitare alla sede della VI Circoscrizione l’allora appena nominato Rup del progetto “Sistemazione idraulica del torrente Papardo nel tratto compreso tra l’ospedale Papardo e il villaggio Faro Superiore”, Massimo Pistorino, per illustrare «la progettazione prevista per questo tratto a rischio ormai da decenni», e per «comprendere se finalmente il torrente Papardo vedrà la sua messa in sicurezza per tutti i residenti. Se da progetto è prevista una viabilità alternativa e sicura che possa consentire il transito sicuro a pedoni e automobilisti che si recano alle adiacenti strutture sportive presenti e alla chiesetta della “Madonna dei miracoli” di Sperone», scrivevano.

Il consigliere Costanzo di recente ha anche chiesto un’interlocuzione al sindaco Federico Basile, chiosando su un sollecito urgente da parte dell’Amministrazione comunale indirizzato all’Autorità di Bacino, anche in risposta alle segnalazioni dei cittadini che «mi chiamano informandomi che ancora non si è visto nessuno e che la strada si sgretola ogni giorno di più», spiega l’esponente della Municipalità.

Oltre l’intervento richiesto sulla strada franata, sono due i progetti in fase di attuazione tra l’ospedale e Faro Superiore: uno vede come soggetto attuatore il Comune di Messina e comprende il tratto tra l’ospedale e il villaggio (“Interventi di messa in sicurezza torrente Papardo secondo lotto”, per un importo di circa 12 milioni di euro), l’altro sarà eseguito dall’Ufficio del Commissario per il contrasto del dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana, che interverrà nell’arteria che parte da Faro Superiore e va a monte (“Mitigazione dei rischio alluvioni con opere di sistemazione in alveo e dei sistemi arginali dei torrenti Larderia, Papardo, Salemi-Gesso, Ortoliuzzo a salvaguardia della popolazione e del tessuto economico – 1° stralcio funzionale relativo al torrente Papardo”, per un importo di oltre 7 milioni di euro).

«Per quello del Comune di Messina sono state eseguite recentemente le indagini e si aspettano le autorizzazioni per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) – spiega l’assessore Francesco Caminiti, con delega alla Difesa del suolo – mentre per quello della Regione Siciliana dovrebbe già esserci la VIA».

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