L’emergenza Coronavirus non è più di un’epidemia, può essere caratterizzata come una pandemia. Ad annunciarlo è il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra. La parola pandemia, ha aggiunto, «non può essere usata con leggerezza perché può causare paure non necessarie e il sentimento che la lotta è finita. Ma non è così. Descrivere la situazione come pandemia non cambia cosa fa l’Oms e cosa i paesi devono fare».

«Siamo in questa situazione assieme e abbiamo bisogno di agire con calma per fare la cosa più giusta» ha proseguito, ringraziando l’Italia, la Corea del Sud e l’Iran: «Siamo incoraggiati dalle misure aggressive adottate dall’Italia, speriamo che abbiano effetti nei prossimi giorni». L’Organizzazione mondiale della Sanità ha manifestato inoltre la profonda preoccupazione sia per i livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia per i livelli allarmanti di inazione.

Secondo i dati dell’Oms, l’infezione scoppiata nella città di Wuhan alla fine dello scorso mese di dicembre si è diffusa in oltre novanta paesi, per un bilancio totale, ad oggi, di 119.711 contagiati e 4.350 morti.

Qual è la differenza fra epidemia e pandemia? Per pandemia si intende un nuovo virus che si diffonde in tutto il mondo e contro il quale la maggioranza degli uomini non ha difese immunitarie. Il discrimine principale è dato dalla dimensione della popolazione colpita dalla malattia e dalla rapidità con cui è in grado di diffondersi. Una pandemia – spiega l’Oms – riguarda solo malattie infettive, cioè scatenate da un agente patogeno (non lo è il cancro, ad esempio) per le quali l’essere umano non ha immunità preesistenti.

 

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