ROMA. “Decisione difficile ma necessaria, della quale mi assumo ogni responsabilità politica”. Sono le parole del presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, che nella conferenza stampa delle 19.30 (inizialmente programmata per le 15) ha annunciato la proroga del “lockdown” fino al 3 maggio. La chiusura riguarda tutte le attività produttive. Riapriranno cartolerie, librerie e negozi per neonati, “cum grano salis, con ponderazione”, ha raccomandato Conte. Ripartiranno anche le attività forestali e il taglio dei boschi.

“Non siamo ancora in condizione di partire a pieno regime, ma siamo al lavoro per ripartire superata la fase acuta. Col virus dobbiamo convivere”, ha specificato il premier, che ha annunciato, per la “seconda fase”, quella della riapertura scaglionata, l’istituzione di un gruppo di esperti con a capo Vittorio Colau, e nuovi protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro. “Dobbiamo anche ripensare alcune logiche dei trasporti”

“I segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti, le misure stanno dando dei frutti. Ma i risultati così conseguiti potremmo perderli, dovremmo poter ricominciare da capo, se abbassiamo ora la soglia dell’attenzione”, ha raccomandato Conte, con riferimento al pericolo di “sbracamento” tra Pasqua e pasquetta, ponti del 25 aprile e le primo maggio.

L’auspicio è che si possa riaprire “con cautela e gradualità” da 3 maggio. “Ma se anche prima si verificassero le condizioni, provvederemo di conseguenza”, ha promesso il presidente del consiglio dei ministri.

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