MESSINA. “Non si possono accettare ulteriori provvedimenti restrittivi senza comunicare i dati ufficiali dell’epidemia in città“. Così, in un post Facebook, scrive il laboratorio politico Cambiamo Messina dal basso, fra i 134 promotori della petizione nazionale attualmente in corso, il cui testo è sul sito datibenecomune.it, che chiede al governo di dare piena trasparenza ai dati sulla pandemia. IN particolare, il movimento chiede su quali dati siano basate le ulteriori restrizioni annunciate dal sindaco di Messina, Cateno De Luca, e dal Prefetto Maria Carmela Librizzi.

Se si vuole infatti che la società civile continui a supportare le istituzioni in questa fase così difficile è necessario che siano resi noti e disponibili a tutti/e i dati dell’epidemia disaggregati a livello regionale, provinciale e soprattutto comunale – si legge nel post – che siano resi noti ‘i dati relativi ai contagi all’interno dei sistemi, in particolar modo scolastici’; che vengano insomma pubblicati tutti i dati sulla cui base vengono assunte le decisioni a livello centrale e locale”.

“Nell’annuncio dei provvedimenti più drastici che dovrebbero essere assunti in queste ore dal sindaco di Messina in sinergia con la Prefetta manca proprio questo, ovvero la comunicazione dettagliata e chiara dei dati relativi al comune di Messina su cui si basano le decisioni che s’intendono assumere – proseguono gli attivisti – Qual è realmente la situazione della pandemia a Messina città, quali sono le “vie del contagio”, qual è il livello del Rt del comune di Messina, quanti casi documentati di contagio si sono registrati nelle scuole messinesi, quanti guariti, quanti posti reali di terapia intensiva e ordinari covid vi sono oggi o possono essere attivati a breve?”

Se non si dovesse dare risposta a queste domande, qualsiasi decisione dovesse essere assunta senza alcun fondamento su dati ed evidenze scientifiche ma dettata da reazioni emotive o peggio da strumentalizzazione politica, è a nostro avviso illegittima, perché non si può costringere una città di 230mila abitanti ad accettare sulla fiducia ulteriori restrizioni che non sono in vigore neanche nelle zone rosse del Paese – evidenziano – Si applichino e si facciano rispettare le norme vigenti in tutta Italia, Sicilia compresa, a tutela e per la sicurezza di tutte/i, ma non si continui a ‘tirare la corda’ della pazienza dei messinesi con il rischio che si spezzi”.

“CmdB, che continuerà ad organizzare e/o partecipare ad iniziative di solidarietà con i cittadini e con le categorie lavorative più colpite da dpcm ed ordinanze, solleciterà un intervento della Regione e del Governo affinchè intervengano per impedire che vengano varati provvedimenti che possono ulteriormente aggravare la situazione economica cittadina ed incidere negativamente sulla vita quotidiana dei cittadini, inasprendo le tensioni sociali”, conclude.
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