MESSINA. “Ormai è ufficiale: anche quest’ordinanza è carta straccia. Il Consiglio di Stato l’ha dichiarata “abnorme” come avrebbe potuto dire qualsiasi studente al primo anno di Giurisprudenza”. Parole di Antonio Saitta, costituzionalista ed ex candidato a sindaco Antonio Saitta, che con quel giudizio tranciante ha bollato l’ordinanza 105 di Cateno De Luca, sull’istituzione della banca dati alla quale registrarsi per poter attraversare lo Stretto, con cui il Consiglio di stato ha disposto l’annullamento, sei ore dopo essere entrata in vigore, stamattina.

Non molto più tenero anche sul resto, pubblicato in un post facebook: “Resta sconcertante che tanta parte della Città, anche quella che non ti saresti aspettato, sia caduta nel tranello di sfruttare le legittime preoccupazioni per squallide operazioni di propaganda elettorale permanente.  Seminare il panico, incitare all’odio, ribellarsi verso le autorità legittime, autoproclamarsi salvatore della Patria, offendere persone e istituzioni non significa aiutare a superare le emergenze, ma ad aggravarle.  Davvero in questo caso il fine sacrosanto (la tutela della salute) giustificava i mezzi (volgari, illegali, spesso ridicoli)? Anche se così fosse, pure un cieco avrebbe visto che il fine era la ricerca del consenso personale e non la salute dei messinesi”.

“In guerra un Sindaco non prova a sostituirsi all’Alto comando, ma fa il suo dovere. In un’epidemia si deve preoccupare di far camminare la macchina comunale, di far osservare i provvedimenti del Governo, di potenziare i servizi sociali e vigilare su quelli sanitari, non deve dedicare il suo tempo per scrivere provvedimenti palesemente illegittimi, contraddittori buoni solo ad aggravare le difficoltà di cittadini ed operatori. I TG nazionali ci hanno mostrato da giorni i buoni spesa distribuiti da sindaci in vari comuni d’Italia alle famiglie in difficoltà: a Messina nello stesso periodo si è giocato con i droni e con i soldatini minacciando di schierare un esercito di fantasia a difesa delle amate sponde”.

“Il Covid finirà e si dovrà affrontare il dramma della ricostruzione di una Città sempre più impoverita, materialmente e moralmente. Si dovrà interloquire con i Governi regionali e nazionali e la nostra comunità sarà rappresentata da questa classe dirigente la cui credibilità è ormai conosciuta in tutta l’Italia, ma che tanti, qui in riva allo Stretto, continuano ad osannare”.

Sulla vicenda interviene anche il sottosegretario all’Economia, il barcellonese Alessio Villarosa: “Il Sindaco di Messina ritiene di essere al di sopra delle leggi italiane, anzi per alcuni istanti lui stesso crede di essere la legge. La mia paura è che, in un momento del genere, si usino questi atti di sciacallaggio soffiando sulla rabbia e sulla paura dei cittadini solo per ottenere qualche visualizzazione in più o qualche comparsata sulle reti nazionali, il tutto sarebbe molto triste, se così fosse alla luce della situazione che stiamo vivendo. Questo atteggiamento potrebbe portare il cittadino a non riconoscere la specificità e l’unicità del ruolo delle nostre Forze di Polizia, sminuendone i compiti e il loro sacrificio. Ritengo che il nostro Governo stia affrontando anche meglio di altri paesi l’emergenza Coronavirus, ogni nostra azione è dettata dal buon senso, dal peso e dalla valutazione di tutti gli interessi in gioco e sopratutto nel pieno rispetto della legge e dei diritti costituzionalmente garantiti”, continua Villarosa.

“Non è la prima volta che vengono annullate ordinanze di questo tipo, in quest’ultima assurda e fortunatamente impugnata dal Consiglio di Stato non si tenevano in considerazione i diritti costituzionali garantiti al cittadino né veniva garantito il razionale equilibrio tra i poteri dello Stato e le autonomie territoriali, sanciti dall’art. 95 Cost., cioè quelli di assicurare il mantenimento dell’unita’ di indirizzo politico e amministrativo, nel quadro di unità e di indivisibilità della Repubblica, di cui all’art. 5 della nostra amata Costituzione”, spiega il sottosegretario.

“Adesso si cercherebbe anche di far passare il messaggio (di comodo) che l’annullamento sia diretto dal ministro degli Interni Luciana Lamorgese quando invece si conosce, ma si evita di dire, che è stato bocciato dal Consiglio di Stato un organo terzo e indipendente che non viene influenzato né dal ministro stesso né soprattutto dalle dirette social”, sottolinea. In realtà, il Consiglio di Stato non ha annullato l’ordinanza, ma ha solo disposto l’annullamento che poi dovrà essere effettuato materialmente dal Ministero degli Interni, che ha chiesto il parere all’organo di giustizia amministrativa.

“Inoltre solo pochi giorni fa venivano denunciati, con stili pittoreschi, dal sindaco De Luca possibili intrecci e/o accordi nascosti volti a sminuire la sua attività come primo amministratore di Messina, posso garantire che in un momento del genere il Governo è focalizzato su questioni molto più importanti ed urgenti, quindi ritengo che si debba evitare del facile pressappochismo per continuare a lavorare per il bene dei cittadini messinesi, siciliani ed italiani e non per il proprio smisurato ego”, conclude.

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Giovanni Montedoro
8 Aprile 2020 17:00

Una signora mai eletta, nominata da un capo di governo mai eletto, esso stesso, il governo, mai eletto che ostacolano i legittimi provvedimenti di un Sindaco, unico tra tutti ad avere avuto il voto del proprio “Demos”. Ricordo a tutti che “demos” vuol dire popolo e “crazia” vuol dire governo.
La Democrazia, ovvero governo del popolo, in italia è un optional!
Così nacque il ventennio!

Alessandro Grussu
Alessandro Grussu
8 Aprile 2020 18:16

La nostra Costituzione, nata dalla lotta di liberazione antifascista, non prevede né l’elezione diretta del presidente del consiglio, né tantomeno quella del governo. Non confondiamo la democrazia con la demagogia.

Anonimo
Anonimo
8 Aprile 2020 18:30

Elezione del capo di governo? Ma che sta dicendo? Un bel ripassino della Costituzione, magari