MESSINA. Più di metà degli attuali consiglieri comunali cercherà la riconferma. L’altra metà o ha deciso di dire stop, o ancora non ha deciso con chi candidarsi (o qualcuno non ha ancora deciso dove o come candidarli). Delle quaranta poltrone occupate per un quinquennio, però, a questa tornata ne saranno disponibili solo 32, e la guerra si preannuncia serratissima. Ad oggi, due mesi e qualche giorno dalle amministrative, la situazione è questa.

CHI NON SI RICANDIDERA’. Hanno deciso di dire basta Mario Rizzo e Franco Mondello, entrambi dei Centristi (partito ormai disciolto), il primo in consiglio ininterrottamente dal 1998, il secondo anche, tranne che nel quinquennio 2009-2013 in cui è stato assessore e vicesindaco nella giunta guidata da Giuseppe Buzzanca. Non saranno della partita neanche Nicola Cucinotta (due legislature) e Nicola Crisafi, al quale un’esperienza in aula è bastata: entrambi porteranno avanti i propri “delfini”. Rinuncia anche Carlo Abbate, fedelissimo di Emilia Barrile, a causa della condanna in primo grado in Gettonopoli che gli ha fatto metterer una mano sulla coscienza: lo stesso ragionamento che ha portato Piero Adamo a considerare chiusa la sua esperienza in consiglio comunale dopo una sola legislatura. Ne ha avuto abbastanza Nora Scuderi, alla prima esperienza in aula, ma anche Peppuccio Santalco, che invece dell’aula è un veterano praticamente dall’inizio della seconda repubblica, essendo stato consigliere e assessore negli anni ’90.

CHI CI RIPROVERA’.  Andranno alla ricerca della riconferma in blocco tutti i consiglieri del Pd (Antonella Russo, Gaetano Gennaro, Giuppi Siracusano, Claudio Cardile e Libero Gioveni), di Cambiamo Messina dal basso (Ivana Risitano, Cecilia Caccamo, Lucy Fenech e Maurizio Rella), e di Sicilia Futura, (Nino Interdonato, Nino Carreri, Salvatore Serra e Alessandro La Cava), mentre in qualcuna della decina di liste che presenterà il centrodestra troveranno posto la sempiterna Giovanna Crifò, eletta per la prima volta nel preistorico 1994, il recordman di voti del 2009 (e secondo nel 2013), Benedetto Vaccarino, Carlo Cantali e Francesco Pagano, e anche Daniela Faranda, oggi in Fratelli d’Italia, ma in rapporti non buonissimi. Capeggeranno le liste per le rispettive candidature a sindaco sia Pippo Trischitta, che Daniele Zuccarello ed Emilia Barrile: il primo sarà sicuro candidato a primo cittadino, gli altri due ancora a metà del guado, perchè la Barrile non ha ufficializzato la candidatura, Zuccarello si, ma si è detto disposto ad un passo indietro.

GLI INDECISI. Non si sa cosa farà Angelo Burrascano, che ha spiegato che si ripresenterà sicuramente, ma ha candidamente ammesso di non sapere con quale lista e a sostegno di quale candidato: situazione pressochè simile per Pippo De Leo. Anche Mariella Perrone e Andrea Consolo (per lui il record di assenze) potrebbero candidarsi, ma attualmente non hanno un partito, vista la liquefazione dei Centristi e la quasi assoluta inconsistenza di Civica popolare. Il veterano Pietro Iannello, in giro sin dalla prima metà del decennio scorso, è una sfinge, ma alla fine prevarrà “la forza dell’abitudine”, e per lui un posto nelle liste di Forza Italia dovrebbe esserci, così come per Rita La Paglia, che di recente si è accasata sotto l’ala protettiva del deputato regionale forzista Tommaso Calderone.

Nessun particolare segnale nemmeno da Santi Sorrenti, che di motivi per ricandidarsi non dovrebbe averne poi molti, visto che in aula non è mai stato nè tra i più presenti nè tra i più attivi. Ignota anche la volontà di Carmelina David, consigliera che in cinque anni in aula si è vista e sentita piuttosto poco e di Pierluigi Parisi, mentre sembra orientato a mettere fine alla sua carriera da consigliere comunale, dopo la prima esperienza, Fabrizio Sottile. Per Simona Contestabile, infine, il problema è…logistico: lavora fuori città, e da un po’ di tempo il consiglio comunale l’ha visto col binocolo.

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