MESSINA. «Se qualcuno aveva il dubbio che fosse una cosa seria, si sarà ricreduto oggi pomeriggio». A distanza di qualche ora dalla discussione sul “Cambio di passo”, MessinAccomuna critica aspramente il rinvio della seduta in Aula a causa di un impegno istituzionale del sindaco, considerato una “sceneggiata”.

«Se n’è accorto alle 17,30 che c’era la Santa Eustochia da omaggiare? – si legge in una nota – Se era così importante la Santa, perché ha fissato il Consiglio in coincidenza? Per andarsene in caso di necessità e prendersi altre 48 ore per “la trattativa”. Gli sveliamo un segreto: anche il sindaco metropolitano può delegare un rappresentante istituzionale. A che serve il “cambio di passo”? Chiaro come il sole: perdere tempo, distrarre l’aula e negoziare. Intanto la città langue. Che succede alla liquidazione ATM (dove gli stipendi si sono bloccati)? Ci siamo al 65% con la differenziata (obiettivo di 6 mesi fa)? Le baracche sono scomparse (giuramento di un anno fa)? Che fine ha fatto il PRG? E Messina Social City? Quanti milioni in meno per gli accertamenti TASI 2014? Come mai, dopo aver girato alle parrocchie la tassa di soggiorno, il peggior Natale cittadino è stato finanziato grattando …dal fondo di riserva? E intanto si tratta, così si pensa ad altro», commentano gli attivisti.

«Adesso – proseguono – il Consiglio farebbe bene a occuparsi responsabilmente della gestione della città. Tornare alle questioni ATM; portare pianificazione urbanistica e difesa del suolo fuori dalle sabbie mobili dell’amministrazione; valutare da cosa nasce la seconda tornata di cartelle pazze in due anni; discutere gli intollerabili ritardi del risanamento, eccetera. Insomma, farebbe bene a darsi un’agenda propria, con la quale esercitare (finalmente) le sue responsabilità di controllo e indirizzo dell’azione amministrativa. Revocare la discussione dell’impossibile ordine del giorno con cui l’amministrazione pretende di dire al Consiglio cosa il Consiglio deve dire all’amministrazione (un atto ridicolo, arrogante, offensivo e mai visto, che stravolge i rapporti tra Giunta e Consiglio). Pretendere di discutere democraticamente e compiutamente le questioni reali e concrete della città. Se il Sindaco rifiuterà, vorrà dire che il cambio di passo era solo un cambio di “fumo” …negli occhi».

Altrettanto critico l’intervento di Cambiamo Messina dal Basso, affidato a una nota:

«Una nutrita rappresentanza del nostro movimento è stata presente oggi a Palazzo Zanca per assistere al dibattito sul documento “Cambio di passo” presentato dall’Amministrazione comunale. Una presenza civicamente e politicamente doverosa vista la difficile situazione politica cittadina. Il documento su cui il sindaco chiede la fiducia è del resto prettamente politico. A differenza del “Salva Messina”, nel quale vi erano anche indicati nel dettaglio precisi percorsi politico-amministrativi, “Cambio di passo” si presenta come un documento squisitamente politico sul quale il sindaco chiede una fiducia al buio, indicando solo i titoli delle delibere per le quali vorrebbe anticipatamente il voto positivo del consiglio. L’antipasto al vero e proprio dibattito a cui abbiamo assistito oggi ci dà l’impressione che il sindaco questa volta abbia fatto male i suoi conti ed il consiglio, “maltrattato” anche nell’ultimo appello del sindaco, non sembra disposto a rinunciare alle proprie prerogative ed al proprio ruolo politico.  Vedremo mercoledì come si svilupperà il vero e proprio dibattito in aula e se le posizioni negative espresse oggi da alcuni gruppi, fra cui Sicilia Futura, verranno confermate anche se è prevedibile che in questi due giorni saranno frenetici i tentativi  di “recuperare” i fatidici 17 voti favorevoli.  Non sappiamo se sia reale la minaccia  di dimissioni nel caso in cui il documento non dovesse ottenere il voto favorevole dei 17 consiglieri; il sindaco è stato eletto direttamente dal popolo ed ha il diritto ed il dovere di continuare ad amministrare la città.  Dalla diretta fb di questa sera del sindaco sembra anzi manifestarsi la preoccupazione  di non tirare più la corda per evitare che si rompa. Saremo presenti nuovamente mercoledì prossimo a Palazzo Zanca per assistere di persona a quello che temiamo non sarà l’ultimo atto di questo indecoroso teatrino da vecchia politica».

 

 

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