MESSINA. Messina è la città più cara d’Italia nel settore dell’assistenza sociale, con un rincaro del 4,6 per cento sui costi di asili nido, case di cura e  servizi di assistenza a domicilio… in piena pandemia. È quanto emerge da uno studio realizzato dall’Unione nazionale consumatori, che ha stilato una speciale classifica della città con i maggiori rincari o ribassi del 2020 per i principali beni e servizi, sulla base dell’inflazione media rilevata dall’Istat.

In base al report, la città più cara del Paese, per valori assoluti, è Bolzano, seguita da Napoli e Perugia, mentre Caltanissetta e Palermo ottengono rispettivamente la “maglia nera” per i costi dei prodotti alimentari (il comune nisseno) e per tariffe amministrative, servizi legali e servizi funebri (il capoluogo).

Per quanto riguarda la città dello Stretto, Messina si piazza al 49° posto nella graduatoria settoriale dei prodotti alimentari, al 26° per i servizi ambulatoriali, al 27° posto per i servizi di alloggio, al 21° per i rincari nella scuola dell’infanzia e l’istruzione primaria. Sedicesimo posto invece per la crescita dei prezzi nella ristorazione e 41° per quanto riguarda la fornitura idrica.

 

 

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