Il pegiottino

 

La proverbiale lissa del messinese trovava la sua sublimazione nel fenomeno motoristico degli anni ’90: il progressivo e spietato soppiantamento del Sì della Piaggio (e in subordine del Bravo) in favore del Peugeot Metropolis. Dove i primi avevano dominato gli anni ’80, rubando la scena alla Vespa, che invece aveva spopolato nel decennio precedente, i ’90 si sono aperti all’insegna del rumore petulante e dell’aspetto da… coso caduto da un palazzo di sedici piani dello scooter Peugeot, accomunato ai motorini dall’assenza di fatica per cambiare le marce che invece della vespa era propria: bastava ruotare il polso e andava, col variatore ad occuparsi del rapporto ottimale (due).

Poteva la Vespa Pk 50N competere con una così atavica incarnazione del primo dei tratti caratteristici del messinese? No che non poteva. E infatti non lo ha fatto. Fuori dalle scuole, ben presto i “pegiottini” hanno fatto piazza pulita dei mezzi Piaggio, facendo di Messina la città in cui per prima la gloriosa casa di Pontedera ha visto erodersi la sua leadership incontrastata da decenni.

 

 

Per chi conservava un minimo di amor proprio, e di andare in giro col… coso non ne aveva voglia, l’alternativa più sportiva era rappresentata dal Booster, prodotto dalla Yamaha nel resto del mondo e inspiegabilmente venduto in Italia col sottomarchio di famiglia Mbk. Il booster era tanto aggressivo nell’aspetto e nelle prestazioni, quanto scomodo e sostanzialmente inutile, non avendo spazio a bordo nemmeno per un cacciavite. Però impennava bene, e a livello di truccaggio se la giocava con le più inviperite delle Vespe, che tentavano di sopravvivere se non nei numeri e nella ficaggine almeno nelle prestazioni. Ed era contro i Booster con i pezzi Polini che le Vespe (con i pezzi Malossi) si scontravano. E i Booster perdevano miseramente.

 

La generazione che aveva scordato il buon gusto motociclistico ad inizio degli anni ’90, purtroppo, crebbe, e diventò la generazione che a metà degli anni ’90 il buon gusto lo ricordò solo per calpestarlo ed infliggergli il colpo di grazia, con l’inguardabile Honda Spazio, specie di scaldabagno a due ruote che a Messina fu inspiegabilmente un best seller. Forse perché permetteva di guidare quasi sdraiati, avendo l’impressione di vegetare su un divan… no, niente.

 

 

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Cetta
Cetta
14 Giugno 2017 6:09

Meraviglioso, il pegiottino bianco, mio fedele scudiero

pippolipari
pippolipari
14 Giugno 2017 15:42

Il misto dello Zio Angelo…. non dico altro…

Emanuele
Emanuele
14 Giugno 2017 17:09

Agli zalli non si contrappongono i fighetti ma gli snobbini

emmeaics
emmeaics
1 Luglio 2017 13:49

negli anni 90 andavano alla grande le polo Lacoste per i fighetti e quelle benetton per gli zalli, andava tanto anche l’abbigliamento tennistico le magliette Fila ed Ellesse ad esempio, che si compravano da Sky Center. l’Endas per i fighetti anche se era in via Giordano Bruno era l’Endas Rizzo da cui si passava direttamente ai bigliardi sport quasi di fronte e al Caffè Nuovo per l’aperitivo.