MESSINA. «Ne riparliamo fra qualche anno». Quattordici giorni dopo l’ultima “scadenza” fissata lo scorso agosto, quando annunciò in pompa magna le tappe dello sbaraccamento (entro il 31 ottobre lo sgombero degli abitanti ed entro il 31 dicembre la demolizione di tutte le strutture), il sindaco di Messina Cateno De Luca è tornato oggi a parlare della questione “risanamento”, addossando le responsabilità dei mancati interventi al Governo nazionale e alla mancata concessione dello stato di emergenza.

«C’è chi le promesse le fa in campagna elettorale e c’è chi si pone obiettivi ambiziosi, assumendosi anche le responsabilità del passato. Abbiamo chiarito stamani a “Storie Italiane” – spiega il primo cittadino su Facebook, pubblicando le foto della sua apparizione alla trasmissione – che lo sbaraccamento in tempi record si poteva fare con la dichiarazione delle stato di emergenza. Salvini si era impegnato a sostenerci in questa vicenda. Di Maio afferma che il male anche di questa vicenda è la burocrazia. Intanto siamo stati lasciati soli a combattere le vergogne del passato», sbotta De Luca, che non si arrende e annuncia di voler portare a termine l’obiettivo “andando avanti con i nostri mezzi e le nostre strategie”.

«In 28 anni dalla legge regionale 10/90 – scrive ancora – sono stati realizzati ed assegnati circa 500 immobili. Vediamo quanti immobili realizzerà ed assegnerà in cinque anni il Sindaco De Luca. Tutto il resto non conta».

 

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