MESSINA. “Vogliatemi bene”. Applausi. Applausi a scena aperta. Cateno De Luca, con un microfono davanti, riesce a incantare le folle, tenendo in pugno chi lo ascolta. Ci è riuscito in campagna elettorale, con toni altissimi, ci riesce con un discorso da statista, di pura aggregazione, nel momento della proclamazione ufficiale a sindaco.

Ingresso tra gli applausi, tra due ali di sostenitori, per il primo inquilino di Palazzo Zanca, che entra in aula consiliare con una cravatta gialla e rossa, semmai non fosse chiara la soddisfazione nell’aver vinto il ballottaggio ed essere diventato il nuovo primo cittadino. Emozionato, con il volto un filo tirato, ascolta la proclamazione da parte della presidentessa del seggio unico centrale di Palazzo Zanca, poi parla. Un discorso di alta responsabilità istituzionale: diametralmente opposto rispetto a chi lo aveva sentito parlare in campagna elettorale, ma non inatteso.

E’ iniziata la rivoluzione che avete voluto e della quale cercherò di essere portavoce quotidiano. Questa è la giunta che mi aiuterà a risolvere le questioni che vanno affrontate, ma anche a rendere concreta l’azione che abbiamo prospettato nel nostro programma”, spiega al suo “popolo”. Poi si rivolge a chi dovrà affiancarlo.

De Luca ha sottolineato più volte la volontà di stringere un forte legame con il consiglio comunale: “Ho richiesto la presenza dei consiglieri comunali eletti per lanciare un messaggio chiaro ed immediato. Io da domani desidero incontrarli tutti, uno ad uno, perchè ho l’urgenza di definire le varie fasi del programma amministrativo con le relative azioni che intendiamo attuare. Con loro stipulerò un contratto alla luce del sole, non chiedo e non desidero alcuna transumanza politica. Io sono stato eletto come sindaco trasversale, senza colore politico, e tale voglio restare fino alla fine. Questo significa che io sarò disponibile anche ad assegnare delle deleghe ai consiglieri. Chi lo vorrà, potrà governare con noi prendendosi responsabilità e risolvere problemi, da consigliere comunale delegato. Quello che faranno con le loro segreterie non mi interessa, non sono argomenti che entreranno nella mia politica, e io non voglio entrarci”.

Dei consiglieri, occorre notare, quelli di centrodestra sono presente in forze, quelli di centrosinistra ci sono quasi tutti, assenti invece i sette del Movimento 5 stelle.

Dopo aver parlato ai consiglieri, De Luca prosegue parlando di sè, con una sorprendente (ma solo in apparenza) autocritica: “La città ha voluto un sindaco forte di carattere, competenza e voglia di fare. Voglio ringraziare chi in questa partita difficile ci ha messo la faccia, in una città in cui spesso non ti viene perdonato il fatto di aver manifestato il tuo pensiero. Io per primo dovrò imparare ad abbassare i toni: sono uno che spesso va fuori dalle righe, e non voglio giustificarmi, ma non sono stati facili questi ultimi sette anni della mia vita. Ma da uomo delle istituzioni devo dare l’esempio, perciò chiedo a tutti di abbassare i toni”.

Vogliatemi bene – continua, interrotto dagli applausi – Ho bisogno di mantenere la mia autorevolezza, soprattutto nei confronti degli uffici del palazzo: quando si chiede di fare una cosa che non è lecita, si diventa schiavi del meccanismo. Io ho autorevolezza perchè non ho mai fatto qualcosa di non lecito o inopportuno, ecco perchè posso reagire a muso duro. Se mi volete bene aiutatemi a preservare questa autorevolezza”.

Quindi la città: “Amare Messina non è uno slogan, si attua con ogni singolo comportamento, ogni giorno. Lo dobbiamo fare tutti assieme: io farò la mia parte, ma prego tutti vi di fare la vostra parte. La città di Messina è una miniera di potenzialità e intelligenze: io ho solo bisogno del tempo di mettere a sistema questa miniera. Il mio sogno è di non avere più codazzi fuori dalla porta di chi viene a ragione a reclamare condizioni diverse da quelle che gli hanno tolto anche quel briciolo rimasto di dignità. Non è ruolo dei palazzi quello di creare opportunità per pochi a danno dei molti. Se voi mi starete vicino, io credo che questa rivoluzione possa diventare un modello di governo. Non solo ci conto, ma ho rinunciato alla mia carriera politica collegando tutto me stesso legandomi a questo risultato. Nei prossimi giorni mi dimetterò da deputato regionale, per legare indissolubilmente il mio destino a quello della città. E’ stata una scelta di vita, voi lo avete capito e desidero che mi stiate sempre a fianco. Anche con la preghiera”, spiega, menzionando per l’unica volta la religione, della quale invece in campagna elettorale aveva fatto più volte.

Quindi un appello al “fare comunità”: “Dobbiamo ritrovare lo spirito dell’Agorà e il gusto di stare insieme. Stiamoci vicino, lavoriamo assieme, le barriere dell’individualismo devono cadere, ma dobbiamo essere in due: il palazzo municipale e la comunità. Ve lo chiedo con tutto il cuore”. Ancora applausi, poi il coro “Cateno, Cateno”. L’era De Luca al comune di Messina è iniziata.

 

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emmeaics
emmeaics
27 Giugno 2018 11:12

parti male sindaco, perchè togliere lo striscione “verità per Giulio Regeni” ? de luca tu che per le tue vicende giudiziarie conosci le aule dei tribunali sai bene che la verità non ha colore politico.