ROMA. Si è svolta questa mattina, a Roma, la conferenza stampa di “Sud chiama Nord” alla Camera dei Deputati, in presenza dell’onorevole Carmelo Lo Monte, del deputato regionale Ismaele La Vardera, del parlamentare Francesco Gallo, della senatrice Dafne Musolino e del leader del partito Cateno De Luca, che ha illustrato i principali obiettivi del movimento dopo gli ottimi riscontri alle elezioni del 25 settembre.

«Il nostro consenso a livello locale è cresciuto grazie alla buona amministrazione. Messina era abbandonata da decenni a un destino triste, e sembrava che nulla la potesse salvare. Con Cateno De Luca, in appena tre anni e mezzo, abbiamo risolto i nodi fondamentali, dalle baraccopoli al risanamento economico», spiega Dafne Musolino, che cita nello specifico l’esempio di Fondo Fucile.

Tocca poi a Francesco Gallo, che si è soffermato in particolare sulle diseguaglianze territoriali fra sud e nord. È poi la volta di De Luca, che se la prende con la stampa (e soprattutto con Bruno Vespa) per la poca attenzione riservatagli dai media: «Abbiamo avuto un risultato straordinario: l’un per cento, praticamente solo sul territorio siciliano. Siamo un caso nazionale, eppure nessuno ne ha parlato, tra la stampa blasonata. Noi non abbiamo preso 500mila voti di protesta. Io sono già nel guinness dei primati, tre volte parlamentare siciliano e sindaco di tre comuni diversi, e il quarto non è escluso (con riferimento a Taormina, ndr)», commenta, illustrando i numeri delle urne. «Masaniello… basta ora. Mi sono stancato di questo timbro. Io sono un uomo di Governo», prosegue, annunciando poi un prossimo appuntamento fissato per il 3 dicembre con tutti i movimenti territoriali per creare una piattaforma. «Tra poco saremo costretti a mangiare solo pomodori fatti in provetta. Dopo il Covid sarà l’era dell’avvelenamento alimentare», dice ancora, prendendosela prima con le lobby e poi con le dinamiche osservate in Parlamento in 48 ore.

Si passa a temi nazionali: «In questi anni abbiamo avuto al Governo tecnici, statisti, direttori di banca e salvatori della Patria: 30 anni di politica in cui non è stato ridotto di un euro il debito pubblico. Ma che ci state a fare? Noi, a differenza di altri, conosciamo l’amministrazione. La nostra azione sarà dirompente».

Fra gli argomenti affrontati anche le pensioni: «Tutti aspettano l’aumento ma nessuno ha spiegato come lo farà (citando la situazione dei suoi genitori, ndr). Nessun italiano deve percepire meno di mille euro al mese, punto. Ci assumiamo la responsabilità di cambiare questa nazione».

Infine “l’assist” a Dafne Musolino e Francesco Gallo: la prima “ha smontato i Dpcm di Conte, non di Peppe Nappa”, il secondo “ha rilanciato un’azienda di trasporti che aveva un buco di bilancio (l’Atm, ndr)”. Non manca un riferimento al periodo del lockdown: «Le ordinanze che facevo io hanno costretto il Consiglio dei Ministri a riunirsi due volte in 48 ore per annullarle. E in più si è dovuto scomodare Sergio Mattarella».

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